Il commissario Cutaia vede nero. Alle casse del Teatro del Maggio Fiorentino mancano 8,5 milioni di Euro, da trovare entro luglio, cioè nei prossimi due mesi. Soldi che vanno ad aggiungersi a quelli che gli enti pubblici già destinano al teatro fiorentino.
E tutto perchè il sindaco violinista ( non avesse studiato il violino, forse avrebbe avuto meno grilli per la testa e avrebbe rotto meno le scatole), non era contento della gestione Chiarot.
Lui che aspirava ad una carriera brillante di violinista e che non ha avuto, rappresentava una rivincita mettere bocca sulla gestione amministrativa ed artistica del Maggio, di cui è, PURTROPPO, Presidente per legge. Troppo normale risultava ai suoi occhi quella di Chiarot, con grande attenzione ai conti; e così, facendosi consigliare dal suo amico Salvo Nastasi, che anzi avrebbe voluto mettere addirittura a capo del Maggio (come non ci fosse già passato, e dimenticando che dopo la sua uscita da commissario, tutto era come prima o forse peggio) ha creato il disastro delle dimissioni di Chiarot e Luisi, rei di essere , oltretutto, vicino all'età della pensione, nel caso di Chiarot, e quindi con incarico non rinnovabile.
E poi vuoi mettere Chiarot con Pereira, ex Scala, ex Salisburgo? Nardella, dimostrando di non capire un tubo, nomina Pereira (il sovrintendente salottiero che sente anche a distanza l'odore dei soldi, e li spende magari prima ancora di averli in tasca, ed anzi spende per sè soldi non suoi) il quale è all'origine di questa nuova drammatica crisi economica. Bel gli sta, a Nardella naturalmente. Perchè ancora una volta a paga ilo conto deve essere il Teatro e a chi ci lavora?
Ma non c'è un qualche modo per far pagare a Nardella e Pereira i soldi necessari per risanare il bilancio?
Ministro Sangiuliano, a che serve fissare per legge l'età dei sovrintendenti? Questa volta a Lei e alla Meloni è servito per avere la strada spianata all'occupazione armata della Rai. Piuttosto pensi a come, nei teatri ed in tutti gli altri enti dipendenti dal suo ministero, far pagare chi sbaglia.
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