Leggendo la rubrica 'Musica per camaleonti' che ogni settimana Giovanni Gavazzeni firma sul 'Venerdì' di La repubblica, ho appreso il suo nome. Gavazzeni, che pensiamo non l'abbia mai ascoltato dal vivo, recensendo un disco stravinskijano di Kalus Makela (Il Dorian Gray della bacchetta), pubblicato da Decca, ha modo di annunciare al mondo che 'è nato un genio della direzione d'orchestra', e lui l'ha capito subito.
Makela ha ventisette anni, dall'età di 21 ha incarichi stabili in orchestre del suo paese d'origine , la Finlandia, viene da una famiglia in cui tutti sono ed erano musicisti, lui stesso è un brillante violoncellista, e la scuola di direzione d'orchestra che ha frequentato è già di per sè un ottimo biglietto da visita, quella del mitico Jorma Panula. Oggi è direttore a Parigi ed Oslo, e ad Amsterdam, per averlo, hanno creato un incarico 'ad personam' per non perderlo, dopo che saranno conclusi i suoi due attuali impegni, nel 2027
Abbiamo visto in rete un breve filmato di appena un mese fa, con la Sesta di Ciaikovskij, sul podio dell'Orchestre de Paris. Troppo poco, certamente efficace, ma stia un pò più calmo.
Dudamel, 41 anni, Currentzis, 51...potrebbero essere i suoi più illustri predecessori, entrati giovani ella professione, hanno incantato tutti, per il grande talento e non solo per quello.
Nel caso di Dudamel per l'efficacia del gesto, abbadiano non serve rimarcarlo, e per la partecipazione e capacità di trascinamento. Un miracolo, figlio dell'altrettanto miracoloso Sistema' venezuelano, che però non potè nascondere i suoi punti deboli quando, ad esempio, si cimentò con un capolavoro di Mozart alla Scala. Poi Los Angeles - ha lasciato il segno? - e Parigi (Opéra) che - notizia dell'altro ieri - lascia per stare di più con la famiglia, la seconda ( perchè la prima, con una sua coetanea, ballerina, ed anche manager, si ruppe che era da poco nata) mentre la seconda è con un'attrice, con la quale desidera stare di più. Una stella cadente?
Currentzis ha tutt'un'altra storia: di origine greca, fissa nelle freddissime regioni dell' Estremo Oriente russo, la sua residenza, aiutato sai soldi di Putin. Di lui si parla in termini non solo di eccellenza ma anche di unicità. Nessuno come lui, studia, studia e produce solo dopo che ha studiato quanto desidera; è, comunque, sempre una rivoluzione per la musica che esegue. Uno sciamano, eremita, che ha al seguito folle di fedeli. Poi, prima della guerra, il giocattolo siberiano si rompe, e lui è costretto a venirsene in Europa, dove, forte della fama acquistata, non fatica molto per trovare nuova accoglienza. Per i suoi fedeli anche Lui è un miracolo, senz'altro maggiore di Dudamel.
Nella sequenza dei giovani promettenti dalle carriere velocissime e folgoranti, abbiamo omesso appositamente un nome che oltretutto vione prima di Dudamel e di Currentzis, Daniel Harding, 47anni, che sta in carriera da quasi tre decenni, nonostante l'ancor giovane età, ed è ancora gettonatissimo.
Lo abbiamo tenuto per ultimo il suo nome, perchè non abbiamo condiviso quanto il camaleontico Gavazzeni, scrive di lui e che vogliamo sottolineare. E cioè che Makela all'Orchestre de Paris, ha preso il posto di Harding, "cancellando in tempi rapidissimi - scrive, in cauda venenum - il fugace ricordo del predecessore, Daniel Harding appunto, l'efficiente 'pilota' ( è nota la sua passione per il volo) che sembra non lasciare traccia nelle città dove è 'atterrato', come direttore stabile ( prossimo 'scalo' Santa Cecilia a Roma).
Dunque il primo dei tre precursori del prodigioso Makela, sarebbe un flop, nonostante tutti continuino ad invitarlo? O forse Gavazzeni, intendeva dire che nel ruolo di direttore stabile non lascia il segno? E in tutti gli altri casi, invece?
Non sarebbe il caso di avvertire Santa Cecilia che ha preso una bella 'sola', scritturando Harding per quattro anni, dopo Tony Pappano?
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