Rifondazione consegna a La Russa la petizione per le sue dimissioni
Roma, 25 mag. (askanews) – Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha ricevuto a palazzo Madama Giovanni Russo Spena e Maurizio Acerbo. I due esponenti del Partito della Rifondazione comunista gli hanno consegnato, come emerge dal video dell’incontro diffuso dalla presidenza del Senato, una petizione, che ha raccolto 104mila firme, nella quale si chiedono le sue dimissioni a causa delle sue dichiarazioni sull’azione partigiana di via Rasella.
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Nel video La Russa mostra un cartello che riporta il risultato delle preferenze raccolte alle elezioni europee e dice al segretario del Prc Acerbo: “L’ultima volta che mi sono presentato a preferenze ho preso 223mila 986 voti, in un quinto dell’Italia. Per cui ho molto rispetto per i centomila che non mi sono – politicamente – amici, ho uguale rispetto per i 223mila, 24mila che mi hanno votato solo in un quinto d’Italia. Ecco perché non mi posso dimettere per una quota meno della metà di quelli che solo a Milano mi hanno votato”.
Rifondazione aveva annunciato in una nota che avrebbe consegnato in Senato i dieci scatoloni con le firme affermando “Più di 104.000 cittadine e cittadini hanno firmato l’appello che chiede a La Russa di dimettersi dopo le sue dichiarazioni diffamatorie verso i partigiani e offensive nei confronti di tutte le vittime del nazifascismo. Le abbiamo raccolte in meno di 2 mesi, a seguito della sua diffamatoria ricostruzione dell’azione partigiana di via Rasella e dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Tra i primi firmatari tante personalità della cultura, dello spettacolo, del giornalismo, dell’associazionismo, i partigiani Aldo Tortorella e Gastone Cottino, la scrittrice Edith Bruck, tanti storici – tra cui Alessandro Barbero, Angelo d’Orsi, Guido Liguori, Tomaso Montanari, Sandro Portelli, autore del libro più autorevole su Via Rasella e l’eccidio delle Fosse Ardeatine -, l’ex-presidente della Camera Fausto Bertinotti, l’ex-sindaco di Napoli e portavoce di Unione Popolare Luigi de Magistris, esponenti del mondo cattolico come il senatore Raniero La Valle, ex-diplomatici come Enrico Calamai, la filosofa Donatella Di Cesare, ex-magistrati Domenico Gallo e Livio Pepino, Moni Ovadia, Vauro, Sabina Guzzanti. In questo periodo l’ex ministro della difesa, esponente del partito erede del Movimento Sociale Italiano, non ha mancato di reiterare affermazioni offensive verso la stessa Costituzione di cui ha negato il carattere antifascista. Non era mai accaduto che 104.000 cittadine e cittadini chiedessero le dimissioni del Presidente di una delle due Camere, segno che si è superato davvero il segno”, conclude la nota.
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