Volontari e Protezione civile, oltre 200 alla messa in Fiera col vescovo a Forlì. E alla fine si canta Romagna Mia
Forlì, 28 maggio 2023 – «Siamo qui, oggi, provenienti da diverse regioni, comuni, nazioni, tutti uniti da un unico linguaggio, quello dell’amore per chi ha bisogno. Vi ringrazio per questa testimonianza». Sono le parole calde e piene di vicinanza che il vescovo di Forlì-Bertinoro, mons. Livio Corazza, ha voluto portare a tutti i volontari, agli operatori della Protezione civile e alle squadre di soccorso che in questi giorni si stanno adoperando incessantemente per l’emergenza alluvione. Durante l’omelia della messa che ha celebrato domenica 28 nel padiglione mensa della Fiera, nel giorno della Pentecoste, il vescovo ha aggiunto: «Anche in questi giorni il vento della Pentecoste ha seminato solidarietà e passione solidale, in risposta alla grande, grave catastrofe che ha colpito Forlì, il nostro territorio, le vallate, la Romagna e non solo. Rifletteremo e impareremo da questa sciagura che ci è capitata. Per quello che dipende da noi, cercheremo di cambiare i nostri stili di vita e le nostre scelte». La messa di ringraziamento si è svolta in Fiera, dove in questi giorni sono stati accolti anche diversi evacuati e dove vi sono anche le squadre della Protezione civile.
La messa, cui hanno partecipato oltre duecento persone, è stata concelebrata da alcuni sacerdoti, fra cui don Loriano Valzania e don Davide Brighi delle parrocchie più colpite (Romiti e Cava), don Enzo Zannoni e don Andrea Carubia. Erano presenti, fra gli altri, anche il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, gli assessori comunali Paola Casara, Vittorio Cicognani, Maria Pia Baroni e Barbara Rossi, e rappresentanti della Misericordia. C’era pure l’artista Franco Vignazia con la sua nuova opera ‘La Madonna del Fango’, mentre la liturgia è stata animata dal coro dell’Agesci. «Tutto è successo in fretta - ha detto il vescovo all’inizio - ma insieme ai momenti di disperazione ci sono momenti di vicinanza come questo. Noi vogliamo vincere questa battaglia con la voglia di costruire, ripartire, pulire. Oggi è la festa di Pentecoste, lo Spirito scende per riempirci e unirci, così anche se in un periodo si è impauriti si può riprendere a camminare insieme in un popolo. Ci butta fuori, sulle strade, potremmo definirlo lo Spirito ‘buttafuori’. È la festa della speranza e della ripartenza perché credo che oggi parlino le opere».
Il vescovo ha quindi richiamato la Madonna del Fuoco, ha presentato la Madonna del Fango e ha chiesto a Vignazia di illustrare l’opera. Mons. Corazza, che è stato anche lui isolato per due giorni nel seminario allagato, ha più volte evidenziato la grande risposta di solidarietà e carità che c’è stata da parte di tanti che si sono messi all’opera per aiutare chi ha perso tutto. «Migliaia di uomini e donne, giovani e diversamente giovani, che siete tutti voi, sono scesi per le strade di Forlì e nell’intera diocesi a portare sostegno e sorrisi, perché abbiamo bisogno di entrambe le cose». Ha poi ribadito il suo ringraziamento ai numerosi volontari giunti anche da lontano, compreso il Friuli e in particolare la sua terra d’origine, Pordenone. «Quando tornerete nelle vostre case - ha detto - nei vostri paesi, continuate a vivere con lo stile che qui avete sperimentato. E quando ritornerete ci auguriamo che troverete una Romagna risorta pure per merito vostro».
Alla fine, era stata preannunciata «una sorpresa». Dopo il canto finale e la benedizione, il coro degli scout ha suonato e intonato ‘Romagna Mia’, cantata a squarciagola da tutti i presenti.
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