Il miracolo della scala Strepitoso successo per l’opera musicale di Camerata e Met
Emozioni difficili da dimenticare, applausi interminabili, gioia. Oltre 1500 persone hanno avuto la fortuna di assistere alle quattro rappresentazioni e alle due prove generali aperte di The Song of the Ladder, l’opera musicale andata in scena in San Domenico. Un miracolo costruito con amore e tenacia da Camerata e Metastasio, che ha coinvolto ben 270 fra musicisti e cantori, professionisti e non, bambini, adulti, ragazzi. Uno spettacolo di umanità di cui Prato deve essere consapevole e orgogliosa, da far conoscere come esempio di bellezza. Conclusa la maratona del debutto in prima assoluta – la partitura è stata commissionata dalla Camerata al giovane compositore inglese John Barber, su libretto di Hazel Gould – è già tempo di pensare a come raccontarla questa impresa e farla in qualche modo vivere a chi non ha avuto la fortuna di esserci in San Domenico (cosa vi siete persi...). Lo staff di Camerata e Met sta lavorando a un video, così come accadde nel 2016 per l’Arca di Noè, con la registrazione dell’opera e il resoconto con immagini e testimonianze dello straordinario lavoro di costruzione di questo Canto della scala. La scala del sogno biblico di Giobbe, il tramite fra la terra e il cielo, fatto di musica e canto, realizzato grazie alle belle energie di tante persone. La Camerata, il direttore artistico Alberto Batisti, il direttore musicale Jontahan Webb, la sovrintendente Barbara Boganini, i professori d’orchestra sul palco. E il Metastasio con l’ottima regia di Edoardo Donatini. E poi i ragazzi della Prato Sinfonietta preparati da Carlomoreno Volpini, il coro giovanile della Verdi, il coro città di Prato e il coro Euphonios guidati da Cristina Gori, Mayumi Kuroki, Elia Orlando e Rossella Targetti, i bambini della Meucci che hanno intenerito il cuore di tutti. E naturalmente i solisti, chi ha pensato al videomapping che faceva da fondale, uno spettacolo nello spettacolo. Meritano davvero tanti applausi.
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