Mentre il dibattito si accende sul pensionamento forzato del 70enne (li ha compiuti il 23 gennaio) Stéphane Lissner dal San Carlo Napoli per far posto a Carlo Fuortes e uscire così dall’impasse della gestione Rai, che cosa succede nelle altre sovrintendenze musicali sparse in Italia?
Le fibrillazioni toccano il Teatro alla Scala – il cui sovrintendente Dominique Meyer compirà 68 anni l’8 agosto e nel 2025, alla scadenza del contratto, non potrebbe quindi essere riconfermato. Nominato sovrintendente oltre che direttore artistico nel 2020, il francese Meyer, nato come economista, è stato – fra le altre cose – direttore generale e artistico del Théâtre des Champs-Élysées e direttore dell‘Opera di Vienna. Alla Scala, sta riportando buoni bilanci, serate di tutto esaurito e importanti novità tecnologiche.
Gli under 60
L’unico under 60 italiano viene dalla Sicilia, e vanta una vita nella musica. Marco Betta ha 59 anni e due anni fa è diventato direttore artistico del Teatro Massimo della città. A quella carica, lo scorso febbraio si è aggiunta quella di sovrintendente. Docente al Conservatorio di Palermo, ha composto opere, musica sinfonica e da camera.
Se passasse quella che Lissner ha definito una “manovra illegittima” per il pensionamento obbligatorio a 70 anni, il teoria il più fortunato sarebbe Mathieu Jouvin, del Regio di Torino. Laureato in economia e commercio, nato a Nimes, nominato l’anno scorso: ha 45 anni, è il più giovane, e quindi potrebbe esser ben saldo in sella. A meno che non si rispolveri la formula “prima gli italiani”, periodicamente annunciata sulle direzioni di musei e teatri.
Prima di essere nominato ad Rai nel luglio 2021, Carlo Fuortes era sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma. È stato sostituito da Francesco Giambrone, 66 anni. Specializzato in medicina dello sport ma una carriera nel management delle istituzioni culturali, dove è stato sovrintendente del Maggio Fiorentino e del Massimo di Palermo, mentre dallo scorso ottobre è anche presidente dell’Agis.
Di lungo corso
Un caso a sé è quello di Massimo Biscardi, 67 anni. Pugliese, diplomato al Conservatorio di Bari, pianista. Per 18 anni, a cavallo del Duemila, è stato direttore artistico del Teatro Lirico di Cagliari. Sovrintendente di lunghissimo corso, da febbraio 2014 è sovrintendente della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, carica che gli è stata confernata nel giugno 2020.
Cecilia Gasdia, 62 anni. Soprano e sola donna nelle grandi sovrintendenze è fresca di rinnovo alla Fondazione Arena di Verona, deciso lo scorso marzo dopo un braccio di ferro che ha visto finire in minoranza il Comune. Adesso, resterà fino al 2028.
Altra situazione delicata al Maggio musicale fiorentino, dopo le forzate dimissioni a inizio anno di Alexander Pereira, indagato per peculato, e a cui Fratelli d’Italia aveva chiesto di “farsi da parte” (spianando anche la possibile strada a Fuortes). Al suo posto, è stato indicato Onofrio ‘Ninni’ Cutaia, 64 anni, che è stato direttore generale del Mercadante di Napoli e dell’Eti e il cui compito dovrebbe essere rimettere in sesto i conti.
Acque più tranquille
Nominato sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari nel 2019, Nicola Colabianchi ha 66 anni. Direttore d’orchestra, compositore, pianista, librettista, è stato anche direttore artistico del Teatro dell’Opera di Roma.
Su altri lidi, alla Fenice di Venezia si trova Fortunato Ortombina, 63 anni. Direttore artistico dal 2007 e dal 2017 sovrintendente, poi rinnovato nel 2020. Nato a Mantova, laurea in lettere, studi musicali a Parma, dal 2003 al 2007 è stato anche coordinatore della direzione artistica della Scala.
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