Il popolo discreto degli abbonati alle stagioni musicali ora è un po' meno silenzioso. E alza la voce. Si definiscono “abbonati abbandonati” e sono i sottoscrittori di abbonamenti alle 115 associazioni musicali italiane di classica e jazz, di cui 9 in Emilia-Romagna. A Bologna spiccano le storiche stagioni di Bologna Festival (fondata nel 1982) e di Musica Insieme (1987), che da sole superano i 2.000 abbonati annuali. In Italia, questo gruppo d'opinione vale come un piccolo zoccolo duro di elettorato (1.7 milioni di persone che hanno comprato un biglietto nel 2019 nel circuito delle 115 Associazioni musicali). Per questo l'Aiam (associazione italiana delle attività musicali) ha deciso di coinvolgere simbolicamente un abbonato per associazione, mettendo in rete ogni giorno un appello per la riapertura dei teatri.
I video stanno facendo il giro del web: ci sono professionisti, studenti, pensionati, coppie e semplici appassionati. Tutti con una voce sola: interrompere il silenzio che dura da 100 giorni esatti nelle sale da concerto e nei teatri italiani. Il 25 ottobre 2020, infatti, si spegnevano i riflettori sugli spettacoli dal vivo. E da allora il Governo non ha più ipotizzato una data presumibile per il ripristino delle attività in presenza nonostante l'appello di molte personalità del mondo della cultura e della politica. Uno degli ultimi video di Aiam arriva da due storici abbonati di Bologna Festival.
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