Appuntamento alle 10 al Quirinale. Di rado la cronaca finanziaria si è così intimamente avvinta a quella politica, al punto che toccherà ai mercati dare il primo giudizio di merito sulla scelta di Mario Draghi quale pilota per fare uscire l’Italia dalle secche della crisi dopo il fallimento del tentativo del presidente della Camera, Roberto Fico. Le prime indicazioni sullo spread confermano il favore degli operatori per SuperMario: lo spread alle 8 e trenta apre poco sopra i 100 punti.
Non è difficile prendere atto che la decisione del presidente Sergio Mattarella ha evitato il rischio di un possibile tracollo dello spread, prima conseguenza di un probabile fallimento del Recovery Plan all’italiana. Ora si riparte, con la sensazione che stavolta è davvero vietato non solo sbagliare, ma anche tardare.
La crisi italiana, per nostra fortuna, cade su mercati in stato di grazia, come emerge da più segnali. Prende velocità il rally del petrolio, a conferma della ripresa dell’attività globale. Il brent sale per il quarto giorno di fila a 57,7 dollari il barile, quotazione sui massimi da dodici mesi.
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