sabato 12 settembre 2020

Sin indaga su presunti prestanomi della Lega di Salvini. Il segretario manifesta fiducia. Anche in uno che si chiama (DI) 'RUBBA'

Parte degli 800mila euro, incassati dalla vendita gonfiata dell’immobile per la Lombardia Film Commission, dalla Italia alla Svizzera è transitata sui conti di una fiduciaria panamense basata in territorio elvetico. È uno dei punti che le indagini della Procura e della Gdf di Milano, che due giorni fa hanno portato ai domiciliari tre commercialisti vicini alla Lega, vogliono chiarire in relazione alla «destinazione finale» di parte della provvista (quasi 300mila euro pare) creata con la presunta operazione immobiliare illecita. È stata avviata da giorni dai magistrati una rogatoria in Svizzera per seguire i flussi del denaro. Negli interrogatori resi finora da Luca Sostegni, il presunto prestanome che sta collaborando con i magistrati milanesi, gli inquirenti hanno posto anche domande sulla destinazione finale di parte della provvista dell’affare immobiliare. Sostegni, però, ha chiarito che lui si è occupato come prestanome solo di una parte delle transazioni, quelle già individuate nelle indagini, e che la «mente» delle operazioni, anche quelle a lui sconosciute, era il commercialista Michele Scillieri. E in uno dei verbali Sostegni ha riportato anche una battuta che Scillieri avrebbe fatto rispondendo «servono per la campagna elettorale» alla sua domanda: «Che ve ne fate di tutti questi soldi?». Gli inquirenti hanno provato ad avere chiarimenti sul punto, ma Sostegni l’ha liquidata come una battuta. E allo stato tracce di soldi che vanno alla Lega non sono state trovate nelle indagini. Sostegni si è assunto, invece, tutte le sue «responsabilità» sulla vicenda che ruota attorno al capannone di Cormano (Milano), ma ha detto di non essere al corrente degli altri flussi di denaro su cui sta lavorando la Procura. È probabile che nelle prossime settimane Sostegni, difeso dal legale Giuseppe Alessandro Pennisi, venga ascoltato ancora dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Stefano Civardi.

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