"Chi vota Salvini è ignorante? La vera ignorante è lei che non sa più quante corna ha. Glielo dico io: una per ogni lentiggine, se riesce contarsele. E vada con sua sorella, con i tegami".
Chi risponde, attraverso un video, in maniera ELEGANTE, a Cristina Parodi che, nel corso di una trasmissione radiofonica aveva osato dire che: 'dietro il voto a Salvini ci sono anche paura e ignoranza', è la segretaria di uno degli ultimi 'circoli femministi' italiani, presieduto dalla Santanchè, e che nel simbolo ha la sigla di Fratelli d'Italia.
La segretaria in questione si chiama Sonia Avollo, la quale, oltre che segretaria del rinomato circolo, è anche assessore 'alle pari opportunità' del Comune di Cascina, Pisa, guidato da una sindaca, Susanna Ceccardi, devota di san Salvini che l'ha graziata, affidandole un incarico a Palazzo Chigi.
La Avollo è chiaro che riprende un modo di dire, quasi abusato nei 'circoli femministi', ma riferito solitamente ai maschi, le cui donne, quando possono e vogliono, di corna gliene mettono quante 'una cesta di lumache', o 'quanti capelli hanno in testa' - altri modi di dire, coloratissimi, assai frequenti in letteratura. Ma di 'lentiggini' , nella conta delle corna, finora non s'era mai sentito.
Non avremmo voluto avventurarci su un terreno scivoloso come questo, che sembrerebbe appannaggio di gossipari, ma la storia ci ha convinti a osare.
Di corna, data l'avvenenza della signora Parodi, potrebbe averne messe più Lei a suo marito Giorgio Gori, che lui a lei. Ma probabilmente la segretaria del nostro circolo femminista, assai informata su fatti riguardanti le donne, si riferisce ad una voce che circolò anni fa su Gori che se la intendeva con.... non ricordiamo chi. Mentre voci sulle corna che Lei potrebbe aver messo al marito, anche per ripicca, eventuale, non ne sono mai circolate; non è detto, però, che non gliele abbia messe, e forse non solo un paio come avrebbe fatto lui; solo sono state coperte da silenzio per non offendere un maschio di potere.
Colpisce però in questa storia il fatto che una femminista dichiarata offenda un altra donna per difendere un uomo che danni sociali ne ha già procurati tanti. E, per questa ragione, la nostra femminista avrebbe potuto anche avallare, a denti stretti e senza farsi riconoscere, ciò che 'Jena' ha scritto oggi su La Stampa: 'Vorrei chiedere umilmente scusa a Salvini perché qualche volta ho pensato che mi fa schifo'. Ed ora anche Jena, come Cristina, l'ha detto. Dunque anche Jena sarebbe cornuto? Possibile.
'Tien e corn', nel dialetto napoletano, è un insulto, non necessariamente a sfondo sessuale, che mira semplicemente ad offendere perchè le corna sono una palese offesa, espressione plastica di tradimento, indipendentemente dalla realtà dei fatti, ma sussistendo sempre il sospetto.
E comunque la nostra femminista, che forse di corna non ne ha - che ne sappiamo? - ma non avrebbe neppure potuto farne, essendo magari una 'cozza' - siamo scesi su un terreno scivoloso, l'avevamo detto - perchè non può certo competere con l'avvenente signora Gori, poteva anche tenere la bocca chiusa, e pensare al suo assessorato, giacché san Salvini aveva già risposto con galanteria alla Parodi: "mi aspetto che si dimetta dalla Rai, perché ha usato, abusandone, i microfoni di una trasmissione per criticare il governo. Si dimetta, si faccia eleggere e poi, soltanto allora, potrà parlare".
Più chiaro di così? Da gran signore, non è ricorso a 'tien e corn' come ha fatto la femminista; le ha solo fatto notare che deve star zitta, come chiunque altro. Perchè, è opinione largamente condivisa dai membri del governo gialloverde, che chi non è stato eletto - cioè quasi una sessantina di milioni di cittadini italiani, comprendendovi anche i muti - non ha diritto di parola, dopo aver espresso il voto, e fino alle elezioni successive. E ne sono tanto convinti che perfino qualche ministro del 'gabinetto Conte' viene messo a tacere, se beccato ad aprir bocca, e invitato a leggersi il contratto senza fiatare - vedi il bistrattato Tria.
Che bisogno c'era quindi di riprendere il discorso e dare della cornuta alla Parodi che, ripetiamo, potrebbe aver messo più corna Lei a suo marito che viceversa - a differenza di ciò che pensa la femminista segretaria di circolo, affiliato a Fratelli d'Italia e che ha come presidente a vita, Daniela Santanchè?
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