Proviamo a pensare a voce alta, ad esprimere qualche concetto, anche se, a detta di Bullo-Salvini, detto anche 'il nero' , e di Spaccone-Di Maio, 'Giggino' per tutti, non ne avremmo diritto, perchè non eletti. Anche perché non ci siamo mai candidati. Contravvenendo alle regole della nuova democrazia, osiamo dire...
Mettiamo che uno, cento, mille, anche qualche milione di elettori, quanti vi hanno, ahimè, votati, si accorgano, ad elezioni avvenute, che i candidati proposti dai partiti, voi compresi, molti dei quali gli elettori conoscevano solo di nome, già nei pochi mesi di governo stanno deludendo le loro aspettative, coltivate quando hanno messo la croce nella scheda elettorale sui vostri nomi, e quindi si accorgono di essersi sbagliati di grosso, che fanno? Che possono fare per rimediare?
A detta di Spaccone-Di Maio e Bullo-Salvini, dovrebbero comunque star zitti, perchè per parlare dopo il voto bisognerebbe che scendessero in campo si facessero eleggere, per avere diritto di parola. Il solito ritornello idiota.
Ma, mettiamo che , in un momento di scarso controllo del Duo che regge il Governo del Cambiamento, loro cominciassero a parlare, perchè nessuno dei loro scagnozzi, distratti, gli toglie il microfono di bocca, e dicessero che Salvini non doveva allearsi con Di Maio, o Di Maio con Salvini; che le loro promesse sono irrealizzabili, pechè non ci sono i mezzi e non si può con altro debito - proprio quelle promesse che li avevano spinti a votarvi; che stanno mandando, con la scusa di fare il bene del 'popolo', il paese a sbattere; che si sono messi contro tutti e tutti contro, con la scusa di stare dalla parte dei poveri; e che si sono accorti che il loro governo è nato per una smodata sete di potere, esercitato con cinismo... nè più e nè meno che gli altri precedenti ecc... ecc... Ma si potrebbe anche continuare con i ministri-macchietta, con l'incapacità di far fronte in tempi ragionevoli alle emergenze, con il cambio di parere a seconda di come tira il vento...
Che si fa in questo caso? Si deve per forza attendere che finisca la legislatura, salvo il caso in cui qualche evento traumatico da loro stessi causato al paese, non li costringa ad andare a casa prima e ad imparare l'arte del governo, la politica, e poi, eventualmente (meglio no!), ripresentarsi?
Una strada alternativa ci deve essere. Dimettersi. Le dimissioni di questo governo che cerca di cambiare le carte in tavola, irresponsabilmente, mentre tenta di dare, maldestramente, l'impressione di non barare, mentre barano, sarebbero accettate come manna dal cielo, dopo pochi mesi di prova insufficiente.
Se non basta che tutti i cattivi del mondo si sforzino per far capire loro che stanno sbagliando, che stanno facendo correre al paese grandi rischi e che quando se ne accorgeranno sarà troppo tardi per rimediarvi senza conseguenze, allora l'unica strada è quella delle DIMISSIONI. E dovrebbero farlo loro. Non importa che non mantengano le promesse elettorali. Lo sanno anche loro che hanno promesso a tutti la luna, che resta lì lontana, irraggiungibile.
Perciò Spaccone-Di Maio, Bullo-Salvini DIMETTETEVI, per il bene del Paese. Poi, forse, se avrete nel frattempo attivati i 'centri per l'impiego' un lavoro lo troverete anche voi, nonostante non abbiate nessun titolo di studio richiesto. Il Paese chiuderà un occhio.
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