mercoledì 3 ottobre 2018

Governo 'del cambiamento': cambia pure il governo?

 La coppia di premier che l'Italia può vantare rispetto a tutti gli altri paesi, dove solitamente il premier è uno solo, ha  finalmente messo nero su bianco ed ha passato il contratto per la prossima legge finanziaria, a Tria, facendolo scivolare dalle mani di Conte. Tria ha dovuto sfogliarlo e vedere cosa intende fare la coppia sfascista, non fascista, l'ha firmato pronto per l'invio a Bruxelles ed al Parlamemto; Mattarella tutto quello che ha potuto l'ha fatto.
 Dunque il contratto è pronto , e se l'Europa non lo accetterà, dopo le lievi modifiche apportate, noi - hanno dichiarato - andremo ugualmente avanti. Dell'Europa ce ne fregheremo, perchè per la prima volta  la Legge finanziaria del Governo del 'cambiamento' non sarà a discapito del popolo, ma per il popolo, che vogliamo tirar fuori dall'indigenza, cancellando la povertà che dilaga in ampi settori del paese. Così abbiamo deciso e così sarà! Sarà così?

Intanto l'Ufficio stampa 'di appoggio' al Governo, ovvero Il Fatto Quotidiano, che ha come capo, nel ruolo di Casalino, Marco Travaglio, informatissimo su dove va a sbattere il governo, annuncia i primi,  possibili,  già prossimi cambiamenti  interni al governo 'del cambiamento'.
 L'annuncio di tali prossime mosse è stato indirettamente dato da due fatti: Savona, il ministro contestato dal Quirinale per le sue posizioni antieuropee ed antieuro è andato in Europa a rassicurare tutti sull'intenzione del Governo 'del cambiamento' di voler restare in Europa e nell'Euro, salvo poi a dichiarare che comunque si adopererà perchè l'Europa cambi. Giusta postilla.

A qualche osservatore l'uscita europea di Savona è sembrata assai simile all'audizione - una vera e propria sceneggiata che serviva a Forza Italia per giustificare il cambio di voto (senza dire delle  preventive assicurazioni ricevute da Berlusconi sulle sue televisioni)   - di Foa davanti alla Commissione di vigilanza prima di essere rivotato, dopo la prima bocciatura, ed eletto presidente Rai.

 Dal Sud America, dove va scorazzando con moglie e figlio, Di Battista s'è fatto sentire, ma senza passare  dall'Ufficio stampa 'di appoggio' del Fatto quotidiano, che pubblica le sue veline in Italia, per annunciare che lui è pronto a tornare in Italia, interrompendo il suo viaggio di studio  nei paesi oltreoceano, per andare in giro a spiegare come cambia la manovra finanziaria con il Governo 'del cambiamento', appoggiando  Giggino, il socio. Gatta ci cova.

 Interviene, immediatamente, Il Fatto quotidiano  per spiegare, interpretandoli, questi gesti apparentemente slegati dal  possibile cambiamento  del Governo 'del cambiamento'. Il quale starebbe pensando di mandare in vacanza per sempre Tria e Moavero - i due ministri 'pompieri'- per far posto a Savona e Di Battista, titolari dei dicasteri lasciati vacanti dai due. Fuori i pompieri e dentro gli incendiari. Perchè se il Governo deve durare - e i due premier sono decisi a farlo durare, costi quel che costi, perchè 'comandare piace più che f...' - occorre  che non vi siano al suo interno voci discordanti , e che agiscano in difesa, deve attaccare. Il Governo 'del cambiamento', con la coppia di premier ed un vice premier di rappresentanza, Conte intendiamo, vuol parlare ad una voce sola e muoversi compatto per lottare duramente, bandendo ogni forma di diplomazia.


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