giovedì 4 ottobre 2018

'SuperCasalino' con vivavoce

E' bastato che due  conversazioni telefoniche, a non grande distanza l'una dall'altra, del super capo dell'ufficio stampa del Governo  Di Maio-Salvini-Conte, diventassero di pubblico dominio - volutamente? - per   rendere palese come ormai nel Governo 'del cambiamento' tutto cambia. Perfino lo stile con il quale,  non in pubblico, ma alla portata dei giornalisti spioni e ruffiani, si parla del governo, o il governo stesso parla.

Casalino  non è stato neanche ripreso, quando le sue espressioni colorite e fascistoidi riguardanti il Ministero di Tria sono venute alla luce, così come le aveva espresse a due giornalisti dell'Huffington Post: 'questi burocrati di merda  devono trovare questi cazzi di miliardi che ci servono per la manovra del cambiamento.  E se non lo faranno,  appena possibile, ci dedicheremo a loro: li cacceremo tutti a calci in culo'. Giggino ha fatto capire che quel che Casalino sì è fatto uscire dalla bocca, non era farina del suo sacco, ma era covato in seno da lui, dal socio Salvini e da Bamboletta-Conte;  ha confermato tutto parola per parola, senza permettersi espressioni letterarie come quelle di Casalino che, a differenza di Giggino, ha studi seri alle spalle ai quali attinge sempre alla bisogna. Casalino ha espresso, né più e né meno, quel che pensa e di cui è convinto il Governo 'del cambiamento'. Perciò nessuna censura.

Poi però è venuto fuori un altro caso del Casalino che s'è fatto da solo  ma che non ha ancora imparato alla perfezione il galateo istituzionale, né si può pretendere che ne possa essere capace, se non  gli si dà tempo.

All'indomani del crollo del ponte di Genova, assillato dai giornalisti che chiedevano notizie sul decreto, dichiarato 'urgentissimo' del Governo, sulla ricostruzione - ma che  a quasi due mesi non è stato ancora pubblicato, completo del nome del commissario alla ricostruzione - egli dichiarava che non  aveva novità da diffondere e che voleva essere lasciato un pò tranquillo. Con il crollo del ponte, 'mi sono già fottuto ferragosto',  ed ora anche io mi merito qualche giorno di riposo, lasciatemi in pace'.

Se il Governo mette in viva voce il cellulare di Casalino, noi sapremmo tutto quello che bolle in pentola per i prossimi giorni, mesi ed anni. Il governo faccia quanto prima, anche per evitare ai cittadini di dover acquistare a forza Il Fatto per essere informato sulle prossime mosse della coppia di premier.


Nessun commento:

Posta un commento