Lo avevamo annunciato, temendo che accadesse, ma sperando di poterlo scongiurare. Ora, purtroppo, è accaduto. Anche i cinque pini disposti sul marciapiedi che costeggia i primi cinquanta metri della stradina, intitolata ad un noto giornalista, Paolo Monelli, dalle parti della Bufalotta, sono stati abbattuti. E siamo a quota 11. L'abbattimento dei pini secolari - un vero reato che non può restare impunito - è stato ritenuto dai tecnici l'unico modo efficace - o forse il più facile, sbrigativo, anche in considerazione che trattandosi di una stradina seminascosta, nessuno ci avrebbe fatto caso - per risolvere il dissesto del manto stradale per colpa delle radici degli alberi.
Oggi il Corriere della Sera, nelle pagine romane ( rubrica della posta a cura di Paolo Conti) ha pubblicato la lettera di un cittadino, come noi indignato per i pini abbattuti - che sono saliti a 11 e non più a 6 come fino all'altro ieri - per risolvere il problema - che naturalmente va risolto, sia chiaro - del dissesto del manto stradale, causato dalle radici degli alberi.
Come abbiamo già scritto, forse l'utilizzo del metodo proposto dagli stessi uffici del Campidoglio, per via Cristoforo Colombo (che all'altezza della Pineta di Castelfusano, ha lo stesso problema) avrebbe risparmiato l'abbattimento di ben 11 pini secolari, in perfetta salute.
Vergogna. C'è da augurarsi che qualcuno chieda conto dell'accaduto ai tecnici responsabili dell'abbattimento.
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