lunedì 23 ottobre 2017
Tony Pappano, ancora ragazzo, da Londra si trasferì a Bridgeport, negli USA. Nessuno lo sapeva, prima che ce lo rivelasse - OGGI - Valerio Cappelli
Valerio Cappelli, valente firma del Corriere, ci racconta da tempo tutte le tournée dell'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia guidata da Pappano. E' da tutti noi riconosciuto ufficialmente come il giornalista italiano 'al seguito', sia a Roma che nel mondo, dell' Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia. Le cui vicende e gesta, da quando Pappano è arrivato a Roma, nel 2005 ( ma a partire dal 2003 le sue presenze s'erano già fatte frequenti) ha raccontato in centinaia, forse migliaia di articoli - se consideriamo che sono trascorsi una quindicina d'anni.
E' evidente che non c'è niente più di Pappano che i suoi lettori del Corriere non sappiamo. Vero, e però lui trova ogni volta qualcosa di nuovo da rivelare.
In questi giorni Pappano con l'Orchestra ceciliana è in USA, dove mancava da quasi mezzo secolo, e Cappelli con loro. Li ha ascoltati alla Carnegie Hall, ha sentito gli applausi americani - chissà se hanno un suono diverso da quelli italiani; forse Cappelli ce lo dirà nella prossima corrispondenza - e ha visto una luce spendere sul viso di Pappano che tornando a New York è come se fosse tornato a casa - lui di patrie ne ha ormai almeno tre: Italia, Inghilterra, America. Lì ha potuto incontrare anche sua madre che, anche dopo la morte del marito, è voluta restare a vivere dove ha trascorso gran parte della sua vita.
Ma Cappelli ha colto l'occasione ' americana' per raccontarci, per la prima volta, la storia dell'emigrazione in America della famiglia Pappano, originaria del beneventano trasferitasi a Londra, con la puntualità e la precisione del grande narratore, Cappelli, finalmente, ci ha detto tutto, per filo e per segno, quando, perché, e dove sul trasferimento americano.
Trattandosi di un racconto mai udito nè letto prima, Cappelli gli ha dedicato buona parte della sua corrispondenza da New York, lasciando che i lettori immaginassero il resto - tanto quello si conosceva in anticipo: calorosa accoglienza, applausi interminabili, richiesta di bis 'O sole mio'. Che Pappano ha subito concesso sedendosi al pianoforte.
E se questo, Cappelli non lo racconta per filo e per segno, per noi fa lo stesso; mentre per il racconto della vita di Pappano, prima che diventasse quel direttore che è, e che andava raccontato con tutti i particolari, trattandosi di una prima volta, noi lo ringraziamo di cuore.
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