Aveva cominciato La Repubblica di Ezio Mauro la quale, ai tempi dei numerosi scandali in cui venne coinvolto, a torto o ragione, pose a Silvio Berlusconi dieci domande, rispondendo alle quali si sarebbe salvata l'anima, come assicurava il quotidiano romano. Berlusconi non rispose e preferì dannarsela, l'anima.
Ha fatto la stessa cosa, in tempi più recenti Il Fatto Quotidiano diretto da Travaglio; che dieci domande dieci ha rivolto alla ministra Maria Elena Boschi, sul 'salvataggio ' cosiddetto di Banca Etruria e sui suoi buoni uffici in favore della banca presso l'allora ad di Unicredit, come l'accusò De Bortoli. Anche la ministra, come il cavaliere ha preferito non rispondere, fottendosene delle conseguenze, tanto lei è rimasta 'zarina' anche in assenza dello zar (Matteo) e nel nuovo consiglio di 'reggenza', quello con Gentiloni a capo, è pure salita di grado.
Temiamo che la stessa sorte, toccata alle dieci domande più dieci rivolte a Berlusconi e Boschi, ora toccherà alle dieci domande che proprio oggi, Selvaggia Lucarelli pone dalle pagine del giornale di Travaglio a Fabio Fazio, detto 'Fabbio'. In sintesi la giornalista chiede al collega un pò di trasparenza sui suoi guadagni in Rai, quest'anno e per i prossimi quattro, sempre con il suo programma, trasferito anzi promosso e perciò anche meglio pagato, a Rai 1, del quale è autore, conduttore, proprietario del format - la Lucarelli ironizza sul 'format': uno o più ospiti seduti in poltrona od intorno ad un tavolo e lui, 'Fabbio' che intervista. E' questo un format per il quale Fabbio percepisce alcune centinaia di migliaia di Euro l'anno? - e proprietario, per il 50%, della società che lo produce (Officina), e perciò percettore finale per tutte queste voci e forse anche per altre.
Fabbio non risponderà, non inviterà mai Selvaggia neanche come ospite, perchè ha osato Lei porre le domande all'intervistatore per eccellenza, né potrà mai dar seguito alla richiesta della giornalista di essere accolta fra i suoi autori che, si illude la Lucarelli, anche loro siano ben pagati.
Sicuramente anche lì, Fabbio riesce a far risparmiare alla Rai, prendendo i suoi collaboratori fra gli allievi dei suoi corsi universitari. Insegna anche all'Università? Comunicazione televesiva o Economia aziendale?
Vediamo se a noi tocca sorte migliore della Lucarelli, ponendo a 'Fabbio' una sola domanda? Perchè ha promesso di dedicarsi al lavoro dei campi fra quattro anni, quando uscirà definitivamente dagli schermi televisivi? La domanda è: perchè non lo ha fatto ora? Non ha ancora abbastanza soldi per assicurarsi una vecchiaia tranquilla? Non ha messo a frutto i miliardi che si fece dare dalla tv che ora si chiama La7, senza aver mai lavorato?Prese i soldi e scappò! Lei di soldi ne ha guadagnati tanti, senza rischiare mai nulla , perchè sempre le hanno dato ciò che chiedeva - come potevano rifiutarsi di premiare economicamente la tv intelligente?
Lei, 'Fabbio', ha preso la stessa malattia di Renzi il nostro ex premier, quella di promettere anzitempo qualcosa che sa bene che non manterrà, perchè fra quattro anni si inventerà una storia per cui sarà costretto a restare, a grande richiesta, e a rimandare l'uscita di scena.
'Fabbio', Lei non è tra quelli che un giorno sì e l'altro pure si accalora parlando con persone solitamente sue coetanee del lavoro dei giovani che in Italia non c'è?
Allora sia bravo, dia un segno. Per mettere a tacere tutte le voci sul suo carattere ligure, attaccato ai soldi, molli la tv subito e così libera un posto per qualche giovane bravo che certamente ci sarà in Italia. O pensa che con Lei la stirpe si è esaurita?
E se lo farà Lei, Fabbio, tanto stimato ed ascoltato, vedrà che altri la seguiranno, del mondo dei dinosauri che, prima di lei, avevano promesso che si sarebbero ritirati al compimento degli ottanta, non dei settanta, e, invece, continuano imperterriti a parlare di lavoro giovanile che in Italia manca, ed a lavorare ancora anche in tv, profumatamente retribuiti. Sicuramente allora, per non essere da meno, seguiranno il suo esempio, non so... Piero Angela, Corrado Augias ed altri di cui al momento non ricordiamo, per colpa dell'età, la nostra, i nomi.
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