Ancora poco e finalmente e entrerà in vigore il nuovo regolamento comunale che, nelle intenzioni e determinazione di Virgina Raggi, deve dare di Roma una immagine più bella, anzi splendida splendente, al punto da renderla agli occhi dei suoi visitatori irriconoscibile. O quasi
Una mano gliel'ha già data in tale opera di modernizzazione ed imbellettamento il Consiglio di Stato che ha cacciato dalle strade e dai monumenti i cosiddetti gladiatori, troppo invadenti al di là del piacevole colore.
Innanzitutto è proibito stendere panni alle finestre. Roma - ha detto la Raggi - non può essere essere ridotta come uno dei vicoli più popolari del napoletano, dove i panni stesi fanno parte del folclore. A Roma no.
I Condomini devono dotarsi tutti di un citofono, onde evitare che si odano per le strade schiamazzi.
Proibito mettere ad alto volume nelle macchine, ferme od in transito, la musica. E il divieto riguarda anche le abitazioni; ma non le manifestazioni a bordo Tevere della ridotta 'Estate romana'.
Vietato consumare pasti ricchi ma anche frugali sui mezzi pubblici.
Tutti questi divieti, se non osservati, comportano per i trasgressori una multa non proprio modica, comunque superiore, di poco o molto, i 100 Euro, ma per le prime infrazioni; mentre per le successive, oltre la multa ci potrebbe essere, nel caso, la chiusura di esercizi commerciali, l'interdizione da qualunque incarico pubblico e privato ed anche la galera, ma non la ineleggibilità dagli incarichi pubblici.
La Raggi ha pensato anche a tutti coloro che, arrivati a Roma dopo che la sua cura ha fatto effetto, dovessero stentare a riconoscere la Capitale di un tempo.
La monnezza, le buche, le strade dissestate, le periferie abbandonate, l'emergenza idrica, la precarietà dei mezzi di trasporto pubblico e la loro inaffidabilità, il traffico ingolfato, i parchi con vegetazione spontanea... nessuno dovrà toccarli, neanche la Raggi ed il suo gabinetto lo faranno. Tutto deve restare come prima. E così i visitatori, al cospetto della nuova Roma della Raggi, potranno essere certi e rassicurati: sono sbarcati nella Roma eterna, dove passato e presente convivono meravigliosamente.
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