Oggi, dopo un anno abbondante di governo della città la giunta grillina guidata da Raggi non ha più scuse. Perfino De Masi che nei mesi passati aveva fatto credito - forse un pò interessato, anche se lui non lo ammette e replica: sono uno studioso! - a Virginia Raggi ed alla sua amministrazione, a dir il vero: alla nuova generazione politica incarnata dai grillini, ha gettato la spugna e ha dato alla Raggi, insieme alla sua giunta, dell'incapace. Ha ammesso però, bisogna ricordarlo, che Roma neppure un triumvirato formato dai più grandi politici della storia riuscirebbe ad amministrarla come si vorrebbe e dovrebbe. Ma i grillini romani non sono capaci neanche di far fronte alla normale amministrazione che vuol dire: tener pulita la città, far funzionare i mezzi pubblici ed il trasporto in genere, curare la viabilità e il verde cittadino, e poi tappare le buche. E perciò più d'uno, senza voler male a quei poveri cristi sulla cui testa è caduta la tegola dell'amministrazione capitolina, non potendo lottare per cancellare l'impossibile ha cominciato a sparare a zero sull'amministrazione. E già che l'amministrazione ogni momento presta il fianco a critiche.
Invece, di più recente formazione, s'è costituito un fronte romano di coloro che sostengono che basta con le critiche, rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare. La fila del fronte l'ha aperto il produttore Procacci, che ha invitato tutti a darsi da fare per Roma; ma poi, non riuscendo più a tenersi il rospo dentro, è sbottato: basta con questa città sporca, con i trasporti sgarrupati e via dicendo. Dimenticando che aveva appena detto: basta criticare!
Secondo della fila, l'ex ministro Giovani Maria Flick, al quale la sindaca e Bergamo, suo vice, avrebbero voluto affidare la presidenza di Zetema, visti i recenti interessi della giunta per la cultura che, a quel che si sa, a Zetema e Civita negli anni ha dato da mangiare. Flick ha detto di no, perchè non se la sente, alla sua età, di cominciare a fare l'amministratore. Raggi e Bergamo hanno insistito e lo hanno cooptato nel 'Board cultura' che da ottobre dovrebbe costituire il motore vivo della rinascita cittadina. Quanto ad annunci e posticipi i grillini non li frega nessuno, neanche Renzi che in fatto di annunci ha meritato un premio internazionale.
C'è stato chi ha mosso qualche critica, velata, a Flick che dà una mano ai grillini, perchè andrebbero lasciati cuocere nella loro inesperienza ed improvvisazione e annegare nella loro incapacità. Flick ha risposto che li ha trovati gentili, sia la Raggi che Bergamo, e che non c'è nessun male a dar loro una mano per risollevare Roma (non i Cinquestelle).
Terzo nella fila dei fiancheggiatori dei grillini, anzi di Roma, non richiesti, l'architetto Fuksas, oggi dalle pagine di Repubblica, in un lungo articolo intervista di Merlo. Anche Fuksas è lì che aspetta una chiamata per dar consigli su come risanare Roma, renderla più bella, più vivibile. Ci vuole fegato per offrirsi ad una sindaca che il giorno dell'inaugurazione della 'Nuvola' all'Eur, nel suo discorso ufficiale, di fronte ad una platea sconvolta dalle sue parole, non ha fatto che gettare fango sull'impresa, e qualche schizzo anche in faccia all'architetto. Ciò nonostante, anche Fuksas gira pagina, si scorda del passato, e vuole - vorrebbe - far parte forse dello stesso 'Board Cultura', per il quale è stato appena ingaggiato Flick, che comincerà ad essere attivo in autunno, ma che forse servirà solo a coprire le vergogna della giunta che, se non ha fatto nulla in un anno e più, impossibile faccia miracoli tempestivi, a seguito della costituzione del Board 'grandi firme'.
Ultimissime dal pianeta 'monnezza'.
C'è rimasta solo la Montanari, assessore capitolina alla monnezza - non alla sua 'rimozione'! - a non sapere che la monnezza esiste e persiste , si vede e si sente anche. Se ne sono accorti anche i gabbiani che sempre più frequenti, in volo, lasciano il mare e si vedono planare nelle strade, come feroci avvoltoi, a dare una mano all'assessora che, chiusa in casa, non vede - come si sospetta - la monnezza. E che, per il suo spirito animalista, non vuole togliere il pane dal becco degli amati, candidi gabbiani.
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