domenica 20 agosto 2017

" A Barcellona sono morte persone di TRENTACINQUE NAZIONALITA'", titolava La Repubblica. Federico Rampini spiega la sua doppia nazionalità

 Se l'argomento non fosse drammatico, trattandosi di un vile attentato rivendicato dai soliti musulmani radicali affiliati all'ISIS - tutti giovanissimi: una tragedia continua! - c'era  da ridere per ciò che si leggeva ieri sulla copertina doppia del quotidiano La Repubblcia, che, nel sommario, così scriveva, a lettere diciamo similcubitali, comunque ben visibili: " Nell'attentato di Barcellona sono morte persone di trentacinque nazionalità...". Fino a ieri i morti erano quattordici, e fino all'altro ieri, quando il quotidiano è andato in stampa, tredici. Dunque quel sommario avrebbe dovuto dire che erano state coinvolte, fra morti e feriti, persone di trentacinque nazionalità. Semplicemente una svista? No, l'ennesimo segno della sciatteria anche giornalistica; dovuta al fatto che non c'è più, nelle redazioni anche di quotidiani importanti,  chi revisiona una COPERTINA per evitare errori così grossolani.

Sempre per restare alla Repubblica, sempre ieri, nel femminile allegato che esce di sabato,  nella sua consueta rubrica, Federico Rampini, giornalista e studioso di lungo corso, risponde alla richiesta, sacrosanta, di una signora che lo aveva ascoltato, nel paradiso delle Cinque terre, alla presentazione del suo ultimo libro. Gli aveva chiesto: dottor Rampini, perché Lei ha preso la doppia nazionalità, ed ha doppio passaporto, americano e italiano?

Perché l'Italia è una delle nazioni che consente la doppia nazionalità, come anche gli Stati Uniti; non tutte le nazioni lo consentono. Diligentemente Rampini ha spiegato che conserva il passaporto italiano perchè italiano si sente, pur vivendo da molti anni all'estero, come corrispondente di Repubblica, specificamente in America.

Dove l'ha tirata per le lunghe, con un pippone inutile nel segno del 'politicamente corretto' comunque, è quando ha aggiunto, per non evadere la domanda della gentile signora, che lui il passaporto americano l'ha preso dopo che in America risiedeva per lavoro, stabilmente, da alcuni anni, e dopo aver sostenuto un esame di lingua ed anche un secondo esame sulla costituzione americana che è una 'bella costituzione', esattamente come la nostra; che la nazionalità americana l'ha ottenuto, dietro richiesta, sotto la presidenza Obama e che non può cambiarla a seconda del presidente, ogni cinque anni. Giusto, come non dargli ragione? Dove, invece, non riusciamo a dargli ragione, è quando lui la nazionalità americana ha detto che l'ha presa a seguito dello studio e dell'esame della 'bella costituzione' di quel paese.

Bastava che dicesse: lavorando da molti anni in America, e risiedendo stabilmente in quel paese, ho pensato che fosse praticamente più utile avere anche il passaporto americano, essendo a tutti gli effetti cittadino anche americano, oltre che italiano. Passaporto che gli è stato concesso, non dalla/per la bella costituzione , semplicemente perché il cittadino Rampini lavorava stabilmente in America, dove risiede con la sua famiglia, della quale ci ha raccontato  l'interesse di uno dei figli per l'arte, campo nel quale lavora, sempre in America e forse anche in Italia - perchè no, se ci fosse l'opportunità?  -Forse la musica, ma non ci giuriamo

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