sabato 19 agosto 2017

Andrea Scanzi promuove a ministro dell'economia (in pectore) la grillina Roberta Lezzi

Accadeva qualche mese fa durante una delle trasmissioni di Lilli Gruber a La 7. Roberta Lezzi, verso la quale negli ultimi giorni sono rivolte sia le attenzione del mondo politico che gli sfottò di tutti, incoraggiata da Andrea Scanzi, esponeva il programma economico dei Cinquestelle, se mai dovessero andare al governo del paese. E mentre Lei parlava, Scanzi la guardava con ammirazione tanto da dirci ad un certo punto che la Lezzi è una delle più preparate in economia fra i  parlamentari Cinquestelle e  che, quasi certamente in caso di vittoria alle prossime elezioni, non si meraviglierebbe se a Lei venisse affidato il dicastero dell'Economia. Anzi lui non disse che non si sarebbe meravigliato se..., Scanzi dava per certo che la Lezzi sarebbe stata la ministra dell'Economia nel gabinetto Di Maio .

 E allora vale la pena conoscere meglio questa donna pugliese appena sopra i quaranta, eletta per la prima volta in Parlamento nel 2013, che, all'improvviso, secondo Scanzi  può dare i numeri ai tanti economisti di professione che ogni giorno vediamo in tv  o scrivono sui giornali e magari insegnano anche tale materia nelle università.

 Barbara Lezzi s'è fatta da sè, studiando, studiando, studiando da quando è arrivata a Roma. Perchè Lei ha un diploma di ' perito aziendale e corrispondente in lingue estere' -  come si legge nel suo curriculum ufficiale - dove si aggiunge che si è diplomata nel 1991 e l'anno successivo è stata assunta in una azienda del settore commerciale come  'impiegata di III livello',  restandovi, si suppone, per vent'anni circa, fino a quando non  è entrata in Parlamento. Dove dati i suoi studi e le sue mansioni lavorative di provenienza viene eletta ' vice presidente della Commissione permanente bilancio e programmazione economica' e 'membro della Commissione permanente delle politiche europee', per il quale incarico ha certamente pesato la sua qualifica di 'corrispondente in lingue estere', appendice al suo diploma principale di 'perito aziendale' che l'ha messa al vertice della Commissione bilancio e programmazione economica.

 Dopo la promozione di Scanzi, la Lezzi ha cominciato a scalpitare, anche per esercitarsi nella professione di economista. E qualche giorno fa, quando l'Istat ha comunicato che c'era stato un aumento del PIL dello 0,4 % nel II trimestre, a causa dell'aumento della produzione industriale e dei servizi secondo il nostro Istituto di Statistica, lei ha prontamente ribattuto che quell'aumento per il quale ingiustificatamente il governo gongolava, non era che il risultato del grande caldo che aveva fatto aumentare i consumi di energia. Ecco come una economista di fatto e di razza, e non solo di nome, si fa apprezzare.
Naturalmente tutti l'hanno sbeffeggiata. Eppure in quella famosa trasmissione, nella quella Scanzi ebbe la rivelazione della nuova economista, lei affermò che sarebbe stata in grado con le sue capacità, una volta al ministero di via XX settembre,  di far alzare il Pil,  tenendo basso il debito, mentre ora chi governa fa alzare il Pil ma non riesce a tenere a bada il debito. Non ci resta che aspettare per vedere la Lezzi all'opera.

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