domenica 6 agosto 2017

Un salotto nella cisterna romana sull' Appia antica. Franceschini consiglia libri a Renzi ma si scorda di fare il ministro

Una sorpresa per il mondo politico spiaggiato a Capalbio, l'accoglienza di pubblico per l'ex premier Renzi, alla presentazione del suo libro 'Avanti' - "senza che nessuno abbia bussato", ha chiosato lo spiritoso Mentana.

Il ministro Franceschini, capo di una corrente PD - chi l'avrebbe mai detto per uno che è preda di ogni pur minimo venticello !- sì è smarcato dall'ex premier, con il quale andava d'amore e d'accordo all'epoca in cui era suo ministro, criticandolo e consigliandogli anche una efficace lettura estiva: 'Cent'anni di solitudine' . Un consiglio non privo di acume, lui che di libri ne ha anche scritti, ma che , per nostra disgrazia , ed anche per il paese, si ostina a fare il ministro del dicastero più importante di una nazione come l'Italia - così ebbe a dichiarare all'indomani della sua nomina.

Ora distratto dalle manovre della sua e di altre correnti del PD, disattende ancora una volta l'obbligo che lui ha di custodire salvaguardare per il paese i nostri beni architettonici più rilevanti.

Da tempo gli è stato fatto notare che  in alcuni parchi della città - specie in quello dell'Appia antica, alcune ville PRIVATE nascondono tesori di rara importanza. Nascosti agli occhi di tutti attraverso illeciti edilizi che ancora oggi si continua a far finta di non vedere.

 L'ultimo caso in ordine di tempo, denunciato oggi da Repubblica, è quello della villa sull'Appia antica di una nota imprenditrice nel settore delle analisi cliniche a Roma, Maria Stella Giorlandino  - titolare di Artemisia che il grande pubblico conosce anche per una storia  di qualche tempo fa che la vide coinvolta in una sparizione con riapparizione successiva e guerra con suo fratello medico - il cui portico e piscina scoperta  è stata costruita sopra una cisterna romana, nella quale, l' imprenditrice, attraverso alcuni lavori, ha il suo spettacolare salotto.

Ora la questione è in mano alla magistratura. Lei si difende dicendo che i lavori di riutilizzo sono stati fatti da precedenti proprietari - la villa è passata molte volte di mano - come dimostrerebbero alcune piantine della stessa, una delle quali risalente addirittura all'epoca fascista (1939), ma che secondo gli inquirenti sarebbero delle 'patacche', forse confezionate ad arte per discolparsi degli illeciti edilizi e della mancata denuncia del prezioso reperto. Ci penserà la magistratura.

E Franceschini? Lui ha altro da fare, comunque avrebbe  incaricato di seguire la questione una dirigente del ministero, la dott.ssa Galloni  che potrebbe anche aspirare ad importanti incarichi da sovrintendente ( il suo nome è stato fatto anche per quella 'speciale' dei Fori), della quale Repubblica rivela che fu presente nella villa incriminata, anni fa, come invitata, ad una festa di beneficienza organizzata dalla imprenditrice sanitaria. Vide la cisterna romana? E come poteva non vederla? Perchè non parlò immediatamente al ministro della scoperta?  E perché non agì?
 E ora il ministro la incarica di seguire la pratica? Proprio lei che pure a  conoscenza dell'illecito archeologico, ha taciuto?


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