La vicenda dell'ex direttore del Sole, Roberto Napoletano, ha in fondo una conclusione comica. La storia della sua 'messa in mora' - diciamo così per non infierire sulle sue malefatte, per le quale avrebbe meritato un ben altro e più duro trattamento - è ormai roba passata, ma sintetizziamola.
Ad un certo punto della sua vicenda professionale da direttore del quotidiano economico di Confindustria, si scopre che per per molto tempo, ha aumentato enormemente le spese del giornale ( ma anche le sue fatte pagare al giornale, nonostante che fosse certo ben retribuito: 1.100.000 di Euro l'anno costava al giornale), e nello stesso tempo dichiarando il falso sulle copie vendute del quotidiano. Il risultato di questa perversa condotta, per la quale sicuramente ha avuto dalla sua anche gli amministratori del giornale che glielo hanno consentito, avallando il falso, è stato un enorme buco di bilancio che gli azionisti del giornale sono stati chiamati a colmare con un aumento di capitale consistente. Certo è singolare che il giornale che fa le pulci sui conti a tutti quelli che sbagliano coltivi per tempo il marcio nella sua amministrazione.
Vine sospeso dall'incarico, assieme a lui vengono sospesi anche gli amministratori ( ci pare così) al suo posto viene nominato il vice, e lui resta 'a bagnomaria' in attesa di decidere, tutti d'accordo, dove sferrargli il calcio per mandarlo a casa e magari chiedergli i danni. Perchè no?
E, invece, no. Lui si mette nelle mani di un avvocato di grido come Paola Severino la quale lo difende ottenendo dal giornale tutto l'ottenibile ed anche di più, cioè la rinuncia del giornale a chiedergli i danni per quello che ha fatto, come qualche membro del CdA domandava ( Gherardo Colombo) e qualcun altro non voleva ( Luigi Abete, che frequenta sicuramente gli stessi salotti romani che frequenta anche la Severino), e un 'risarcimento' per i danni che il giornale gli avrebbe procurato. Nulla gli viene richiesto per i danni che lui ha recato alle casse ed all'immagine del giornale.
La Severino riesce ad ottenere per il suo cliente una specie di 'buonuscita', che tale non è - come si sono affrettati a spiegare. Appena 700.000 Euro che non sono una buonuscita - che sarebbe enormemente più alta - ma appena il corrispettivo del costo del direttore all'azienda in otto mesi. Spiccioli che sommati alle spese enormi che il direttore faceva pagare al giornale fanno una bella somma. Altri 'spesatori' con i soldi altrui ( da Sciupone l'Africano a Giovanna Maglie, a Ignazio Marino, Minzolini ecc...) al confronto di Napoletano sembrano novellini inesperti .
Nessun commento:
Posta un commento