Forse più d'uno fra quelli che frequentano il nostro blog, inaugurato quattro anni fa e che ad oggi vanta più di 200.000 visite - certo nulla a confronto di quelle di Madonna o Shakira, ma sempre una bella cifra - si chiede, ogni tanto, se non siamo, quasi per natura, portati a vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto, o a guardare sempre anche sotto i tappeti per scoprire la polvere che vi si nasconde. Forse ha ragione il nostro visitatore abituale. E del resto, l'avevamo messo messo in guardia, dichiarandolo apertamente, scegliendo di mettere nella home page di questo blog, accanto al gentile menestrello uscito dalla penna di Pino Zac, una scritta programmatica uscita di getto: La musica può dare la felicità, ma il mondo della musica non è un'isola felice. Note stonate.
Nel tempo, raccontando di quest'isola non sempre felice - come anche dell' arcipelago di contorno della vita sociale e civile che spesso pure circumnavighiamo - ci siamo attirati critiche di lettori ed anche qualche ingiunzione a desistere, pena... Ma noi non desistiamo, non sappiamo e non vogliamo farlo, e continuiamo, sempre rispettando le regole, ma riprendendo forza e vigore da chi prima di noi e meglio di noi ha percorso questo non facile cammino. Eugenio Montale, ad esempio, con rispetto parlando:
"Preferisco vivere in un'età che conosce le sue piaghe piuttosto che nella sterminata stagione in cui le piaghe erano coperte dalle bende dell'ipocrisia".
La citazione viene ripresa, oggi, come motivazione della consegna del premio giornalistico intitolato al grande poeta, ed attribuito a Federico Rampini di Repubblica, a testimonianza del suo sguardo critico rivolto alla realtà.
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