lunedì 14 agosto 2017

A Roma i Cinquestelle vogliono impedire ai volontari di ripulire la città e curarne il decoro

Con una ordinanza dei primi di questo mese, essendosi molto esteso il fenomeno dei volontari, singoli o riuniti in associazione, che  stante lo schifo della città, si armano di  ramazza e paletta, di guanti e bustoni condominiali resistenti, e puliscono strade, piazze, giardini interi quartieri,dove si può raccogliere di tutto - dalla banale cartaccia buttata lì alle erbacce, dopo averle naturalmente falciate,  dagli avanzi di pranzi consumati all'aperto, a bottiglie bicchieri e lattine; fino alle siringhe lasciate, ancora sporche di sangue, da tossici che frequentano di sera parchi e luoghi meno illuminati della città, e profilattici usati da clienti delle puttane per strada - il Campidoglio ha deciso di PORRE UN FRENO a tale dilagante e devastante fenomeno. Perchè la Raggi, Bergamo, Montanari e l'intera giunta, Roma vogliono che vada in malora.

Volontari, singoli, in gruppo o riuniti in associazioni senza scopo di lucro, anzi autotassati, si prefiggono obiettivi precisi, come ad esempio ha fatto l'associazione che ha preso 'in custodia e cura', vista la colpevole assenza dell'amministrazione, Villa Sciarra, che anni fa frequentavamo essendo dall'allora nostra dimora ad un tiro di schioppo, e che ora si era ridotta in un abbandono vergognoso.
 L'associazione in questione ha raccolto fondi, e con quelli e con il proprio lavoro ed impegno ha riportato allo splendore di una voltala villa al Gianicolo  e ne  cura il decoro, pulendo i vialetti, potando le aiuole,  rimettendo a posto panchine divelte o semidistrutte. Insomma,  facendo tutto quello che l' amministrazione comunale dovrebbe fare perché rientra nei suoi compiti  istituzionali, come la cura del verde e la custodia di luoghi storici, qual è anche Villa Sciarra, e che non fa. Ma l'amministrazione nella sua perfida e pervicace inadempienza si  è spinta anche oltre.

Con l'ordinanza dei primi di questo mese intima ai volontari singoli,  a gruppi o ad associazioni  che intendono provvedere a ciò che l'amministrazione stessa è incapace di provvedere, intima di  segnalare i loro nomi, avvertire le autorità  della data dell'intervento e del sito al quale l'intervento si rivolge, e soprattutto di sottoscrivere, a proprie spese, una polizza assicurativa. Senza l'osservanza scrupolosa di tali norme, ogni loro attività di supplenza va sospesa, perché fuorilegge.

Nessuno più a Roma potrà, quindi, dedicarsi volontariamente al decoro della città, nei modi e secondo le esigenze degli interventi, senza che abbia prima ottemperato al tassativo regolamento. Insomma, invece di ringraziarli per il lavoro volto, e provvedere per il futuro in prima persona,  il Campidoglio mette loro delle regole ed impone che paghino anche una tassa (assicurativa). Bella faccia tosta!

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