domenica 1 gennaio 2017

G(h)iro, il famoso parlamentare, dorme tutto l'anno poi si sveglia e spara una sciocchezza

Noi, come sa  chi segue ogni giorno questo nostro giornalino elettronico, non siamo stati teneri con il Concerto di capodanno da Venezia degli ultimi tempi e del quale oggi attendiamo i risultati di ascolto, per ragione che abbiamo più volte esposte.
 Ma da sempre - e non perché ce ne siamo occupati direttamente in qualche modo, per conto della Rai- lo abbiamo difeso contro i suoi detrattori, nostalgici di Vienna. Anche contro il 'cinguettante' Giancarlo Leone, all'epoca della sua direzione di Rai 1 che lo trasmette, e che appena giunto sulla tolda di comando, 'cinguettando' con gli altri passerottini della rete, faceva intravedere che si poteva tornare nuovamente a Vienna su Rai 1, all'ora in cui da quattordici anni viene trasmesso il Concerto dalla Fenice. Si trattava di passerottini che mostravano di amare, più del proprio, il nido dei vicini .

Va ribadito che a Capodanno, da quando c'è Venezia, la Rai trasmette non uno ma ben due concerti, e quello viennese non è stato cancellato bensì spostato di orario e di rete. Ma ai passerottini amanti di Vienna, anche quel semplice spostamento non andava giù, e a nulla serviva la considerazione che Venezia riscopriva, nella forma più popolare delle 'arie più conosciute ed amate', la grande tradizione del melodramma ben più radicato in Italia dei valzer e delle danze viennesi che una lunga consuetudine avevano associato anche da noi al Capodanno, sebbene essi siano estranei alla nostra cultura.
 Negli anni abbiamo anche sempre sostenuto, a ragione, che la musica che si faceva a Venezia era di qualità di gran lunga superiore a quella viennese - valzer ed altre danze in tutte le salse, anche un pò noiosetti, se vogliamo - perchè attingeva a quella miniera di capolavori che è il nostro melodramma. Punto.

Sulla superiorità dell'Orchestra viennese, non sprechiamo neanche una parola perché non ve ne è  bisogno. Ed anche perché la grande platea televisiva non tiene acceso il suo apparecchio domestico perché c'è tizio, caio o sempronio che dirige o perché suona questa o quell'orchestra. La platea televisiva vuole ascoltare quello che si suona, è felice e segue con interesse, se ciò che ascolta gli è già arcinoto e non richiede molto impegno - come appunto un concerto nel giorno di festa all'ora di pranzo. Quel concerto non deve essere una 'lezione' sul melodramma' ma un tentativo di familiarizzare di nuovo il nostro paese con una musica che conosce da sempre, canta o cantichia,  e porta nel suo dna.

Queste cose le andiamo ripetendo da molti anni,  e le abbiamo fatto valere sia quando avevamo una certa responsabilità nella formulazione del programma veneziano, sia ora, quando quella responsabilità non l'abbiamo più,  ma le vediamo  trascurate, perché ne siamo fermamente convinti.

 Perciò, le  ribadiamo anche oggi, quando 'Il fatto quotidiano.it' fresco di giornata, ci riporta una  insulsa dichiarazione del parlamentare Giro.   Un tempo egli girava anche dalle parti del Ministero dell'Istruzione o di quello della Cultura, senza avervi mai lasciato traccia nè nell'uno nè nell'altro, perchè, secondo  noi, si è sempre 'riposato', e bene ha fatto, se poi quando si sveglia dal lungo letargo dice quel che ha detto al 'Fatto'. Cosa ha detto? ha detto che: l'anno prossimo. basta con Venezia. A Vienna - ha proseguito- dirige il m. Muti e sarebbe ora e l'occasione giusta per tornare a Vienna.

Bravo G(h)iro! Dove era quando il m. Muti usciva non  certo fra due ali di folla plaudente dalla Scala, e quando a Roma i suoi compagni di partito - se lo ricorda Mollicone - gli negava la cittadinanza romana, e quando ancora Muti lasciava l'opera di Roma?  Lei si giustificherebbe  dicendo 'ghiravo'; bene continui a farlo.
Perchè il Concerto di Capodanno 'italiano' da Venezia, con opportuni aggiustamenti  - come andiamo dicendo e ripetendo in relazione alle ultime edizioni ed abbiamo detto e ripetuto anche ieri - è bene che resti, perchè  è il 'made in Italy' della musica, apprezzato in tutto il mondo, tranne che da dal nostro G(h)iro. Buon risposo e sogni d'oro.

P.S. Perchè il 'Fatto quotidiano' va a svegliare chi dorme? non poteva lasciarlo dormire? Fuor di metafora: perchè sposa certe cause assurde ed autolesioniste? Forse che anche il suo direttore, Peter Gomez, appartiene a quella sparuta schiera di nostalgici di Vienna, in disprezzo del nostro melodramma? E tutto per un  semplice cambio di rete televisiva e di orario?

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