Lugi Berlinguer gongola perchè quella commissione istituita molti anni fa, oltre dieci, presso il Ministero dell'Istruzione e tenuta in vita da qualunque ministro si sia insediato nel tempo a Viale Trastevere, una commissione con lo scopo di introdurre la pratica musicale nella scuola italiana, finalmente ha avuto un primo consistente risultato, quasi una vittoria, sancita dal recente Consiglio dei Ministri che, in attuazione del decreto cosiddetto della 'Buona scuola' ha dato via libera al 'Piano delle arti'. Quel piano formativo, cioè, che sollecita negli studenti lo sviluppo della creatività, attraverso l'educazione al bello, e soprattutto la pratica artistica - che sarebbe il vero fatto nuovo.
Negli stessi giorni, la tv (Tg3) mostrava cosa si era riusciti a fare in una scuola media, ad indirizzo musicale, della periferia romana, attraverso il piccolo concerto della sua orchestra di musicisti in erba, soddisfatti e felici di esserlo.
Ora, stando al decreto governativo, dal prossimo settembre dovrebbero cominciare ad arrivare nelle scuole italiane, comprese la scuola dell'infanzia, più di duemila docenti di musica, scelti fra diplomati dei Conservatori ( che brutto nome per una scuola che dovrebbe stimolare e sviluppare la creatività in campo musicale - faceva notare in una intervista Salvatore Sciarrino a Valerio Cappelli del Corriere), fra musicisti con diploma, che sanno suonare e che quindi sarebbero in grado di far praticare la musica ai loro studenti.
Dopo un simile decreto attuativo Berlinguer potrebbe finalmente gioire e vedere coronato il suo sogno, al quale però non aveva dato il minimo impulso negli anni in cui fu a capo del ministero dell'Istruzione - meglio tardi...
Senonchè c'è anche un trucco. Lo rileva il presidente dei Presidi italiani, prof. Giorgio Rembado, costretto a smorzare gli entusiasmi di Berlinguer, perchè - fa notare - l'art. 17 - non potevano dargli un altro numero, visto che quello porta jella ?- recita che il nuovo 'Piano delle arti', bellissimo, fighissimo, da lungo atteso, non 'deve comportare oneri o maggiori oneri per la finanza pubblica', oltre i Due milioni che, ogni anno, a partire dal presente, verranno destinati alla sua attuazione. Due milioni devono bastare per dotare di nuovi mezzi e persone, sette milioni circa di studenti.
Insomma, bello il 'Piano delle arti', ma chissà quando verrà attuato e come. Un' altra 'incompiuta' con la ratifica governativa.
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