Non si può restare indifferenti di fronte al calo consistente di pubblico di tutti i 'grandi' concerti cosiddetti natalizi ( da Natale a Capodanno) trasmessi dalla Rai durante le feste di fine anno, perché il calo non è in linea con il calo generalizzato degli ascolti tv, in parte fisiologico, a seguito della sempre più larga e variegata offerta televisiva. Trattasi di un calo consistente. In un solo anno, i due più noti concerti delle feste, trasmessi da Rai 1, in un orario solitamente molto favorevole all'ascolto e con pochi concorrenti - Concerto di Natale da Assisi e Concerto di Capodanno dalla Fenice di Venezia - hanno perso complessivamente quasi 1.000.000 di telespettatori. Non sono tanti, sono tantissimi, una voragine apertasi nel terreno degli ascolti.
E se a questa voragine aggiungiamo la voragine ancor più grande apertasi nel pubblico del Concerto di Capodanno da Vienna, trasmesso, in due parti, da Rai 2, che dalla precedente edizione a quella di oggi, ha perso ben 800.000 telespettatori, su 3.100.000 circa che era il risultato dell'edizione 2016 - fermandosi nel 2017 a 2.335.000 - ci rendiamo conto che bisogna correre ai ripari subito e non cantare ipocritamente vittoria perché, specie con il Concerto di Capodanno di Venezia, accampando che il risultato è in sé positivo, quasi 3.700.000 (3.686.000 esattamente) telespettatori. Perchè positivo non è, se negli ultimi tre anni, invertendo una tendenza precedente che lo vedeva costantemente in crescita, ha perso 700.000 telespettatori, come abbiamo già scritto.
Ora, siamo curiosi di leggere il commento ufficiale della Rai e quello del teatro veneziano a tali dati sconfortanti, e speriamo che non sia come quello diffuso da Giancarlo Leone dopo il primo calo di oltre 300.000 telespettatori - quale si ebbe a Capodanno del 2015, rispetto al 2014. Quando disse, gongolante, di essere più che soddisfatto, perchè si era pur sempre sopra i 4.000.000 (4.082.000 per l'esattezza). Ora, proprio per non aver preso in seria considerazione quel primo forte calo di pubblico ed il secondo, meno eclatante, siamo dove siamo, e cioè ben al di sotto dei 4.000.000 e più vicini ai 3.500.000. E di questo passo chissà dove si andrà a finire a Capodanno 2018.
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