Ieri i giornali, riferendo degli aggiustamenti apportati al bilancio prima di sottoporlo per la seconda volta all'esame delle autorità contabili, parlavano chiaramente di tagli ai fondi destinati alla cultura, e noi che dei giornali ci fidiamo - a differenza dei pentastellati - li abbiamo ripresi e riferiti.
Oggi quegli stesi giornali di ieri ( non abbiamo controllato se anche il giornalista è lo stesso di ieri) tornano a parlare del bilancio capitolino, ma fanno marcia indietro, forse imbeccati da qualcuno... tipo Bergamo o Raggi e chi per loro o a loro nome.
Nessun taglio scrivono oggi i giornali, anzi rispetto all'anno scorso c'è un aumento del 4,5% , che porta lo stanziamento complessivo a 66 milioni di Euro. Naturalmente il parallelo con il bilancio precedente va fatto, dopo aver tolto i fondi del Giubileo, con i quali lo stanziamento di quest'anno risulterebbe inferiore. Il Giubileo non può essere conteggiato, se non negli anni in cui si celebra.
Sessantasei milioni sembrano una cifra enorme a chi pensa che tale somma sia destinata al settore della cultura e dello spettacolo, limitatamente alle voci di spesa della produzione. S'inganna perchè tale finanziamento riguarda tutto il settore culturale della Capitale, il suo sistema produttivo ma anche il suo funzionamento, molto più oneroso di quello produttivo.
Dunque di che vi lamentate, che cosa scrivono i giornali, rimproverano dal Campidoglio? Solo bugie e falsità, fango gettato sull'operato della Raggi & Company che, a detta di tutti, sta ben amministrando Roma.
I giornali sarebbero tanto falsi da cambiare le carte in tavola, sapendo di barare. Infatti a proposito dello stanziamento destinato a Musica per Roma che dal 2017 gestirà anche le attività della Casa del Jazz, vero è che ci è stato un taglio, ma i giornali avrebbero dovuto scrivere, a seguire, che con un emendamento della giunta - forse notturno, come fecero i falsificatori di firme a Palermo - è stato stanziato per Musica per Roma 1 milione di Euro: con una mano si toglie e appena si è scoperti, con l'altra si rimette la posta sul tavolo. Hanno colpa i giornali o il Campidoglio?
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