Premettiamo che noi non abbiamo nulla contro Monica Ferracuti, della quale - ma solo per colpa nostra - non conoscevamo neanche l'esistenza e, ovviamente, la professione. Abbiamo per la prima volta sentito il suo nome, leggendo i giornali, all'indomani del Giorno della memoria, in relazione alla celebrazione ufficiale al Quirinale, presente Mattarella.
Monica Ferracuti, trentenne, ha eseguito al pianoforte, durante la celebrazione, alcuni brani di Mendelssohn - perchè ebreo?
Perchè Lei, Monica Ferracuti, al Quirinale, il Giorno della Memoria, alla presenza del Presidente, nella celebrazione ufficiale. Sì, perchè Lei?
Forse che è una pianista che si è imposta all'attenzione in tempi recenti? O forse, pur emersa da tempo, come potrebbe raccontare l'età, soltanto ora il mondo ne parla? Forse ha avuto un exploit di carriera? Forse interpretava un brano musicale assai particolare, di cui lei sola era conoscenza e depositaria?
Nessuna di questa ragioni per invitarla al Quirinale; perchè per tutte queste ragioni si potrebbero fare i nomi di centinaia di altri pianisti, sicuramente più meritevoli.
Allora, perché? Forse perché di famiglia ebraica, o con parenti finiti nei lager, e perchè il suo nome lo ha fatto la comunità ebraica romana?
A queste ultime domande non sappiamo rispondere con la medesima certezza con cui abbiamo risposto alle precedenti.
Ma se le ultime circostanze non stanno alla base dell'invito, troviamo davvero sconveniente che al Quirinale, per occasioni anche ufficiali, si comportino come nelle sale parrocchiali delle chiese di provincia, dove si invita la gloria del luogo, quale che sia il suo valore.
Al Quirinale no. Mattarella, ogni volta che se ne presenta l'occasione, deve invitare secondo criteri di ECCELLENZA, e non altri. O le glorie del nostro paese, o i giovani di grande valore appena rivelatisi - non intendiamo gli enfant-prodige, che sono un'altra piaga di molti paesi.
Mattarella si faccia consigliare. Se questa come altre simili scelte le ha fatte il suo cerimoniale, allora è tempo di togliere tale incarico al cerimoniale e affidarlo a persona competente. Per ragioni di decoro artistico e istituzionale.
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