I dati di ascolto della diretta su Rai 1 del Concerto di Capodanno dalla Fenice 2017 parlano chiaro. Quest'anno lo share è calato di poco più di 1/2 punto ma i telespettatori sono scesi da 4.080.000 dell'anno scorso - che erano già in calo sui due anni precedenti di quasi 300.000 telespettatori ( cosa che non accadeva da molti anni, quando si registrava ogni anno un aumento costante, piccolo o grande che fosse) - a 3.686.000 con un calo netto, in un solo anno di 400.000 telespettatori circa, che sommati a quelli persi nei due anni precedenti fa 700.000 telespettatori in meno in tre anni. Troppo !
In Rai diranno che il pubblico dei concerti quest'anno è calato (anche quello di Assisi 2017 ha perso circa 600.000 telespettatori rispetto all'edizione 2016) ma questa non può essere una consolazione, se impedisce di domandarsi quali possono essere le cause.
E le cause, come andiamo ripetendo da troppo tempo, sono nel programma inadatto ( limitandoci a Venezia, ma lo stesso discorso vale per il Concerto di Natale che del Natale se ne frega) piagnucoloso, con brani lunghi e sconosciuti che fanno la gioia di un musicologo, come potrebbe essere il direttore artistico del teatro veneziano, ma non il successo di un grande concerto televisivo come questi concerti delle feste sono da considerare.
Andiamo dicendo da tempo che se non cambia la concezione del programma - ritornando a quella vincente dei molti anni nei quali noi ci occupavamo del Concerto veneziano,lottando ogni anno a denti stretti - la sua caduta costante non si arresterà.
Rai Cultura non è interessata al problema? non pensa di correre ai ripari affidando a qualcuno la supervisione dei programmi ( come testardamente abbiamo fatto noi per dieci anni del Concerto di Capodanno di Venezia, ottenendo sempre risultati lusinghieri)? Oppure attende sulla riva del fiume che il Concerto passi 'decotto', come un cadavere, per cancellarlo? E' questa l'attenzione che la Rai, e Rai Cultura in specie, presta alla 'cultura' che campeggia sul suo portone di casa?
E la soluzione non è, diciamolo con forza, quella proposta da G(h)iro, cioè tornare a Vienna, perchè il Concerto di Venezia ha ancora la possibilità di tornare a mietere ascolti, basta fare il programma non come lo ha fatto, in questi tre ultimi anni, il direttore artistico della Fenice. Ma tornando al passato, alla formula risultata vincente per oltre dieci anni.
E Vienna? Se Venezia piange, Vienna non ride. Quest'anno ha avuto uno share pari al 14,76% con 2.337.000 telespettatori, in fortissimo calo rispetto al 2016, quando lo share era stato del 18% circa ( facendo una media fra le due parti del concerto su Rai 2) e i telespettatori, con la solita media fra prima e seconda parte, di 3.120.000 circa. Dunque una perdita secca di share del 3%, e di quasi 800.000 telespettatori in un sol colpo. Una bella botta.
C'è solo da aggiungere, a favore di Vienna, che nei due anni precedenti il 2016, e cioè nel 2014 e 2015, mentre la Venezia perdeva pubblico, Vienna ne acquistava. Ma potrebbe essere di consolazione?
P.S. Ieri abbiamo lanciato una scommessa, quella sul calo degli ascolti del Concerto veneziano che si è puntualmente avverato, anche se in misura superiore a quanto temevamo. E la cosa non ci fa felici, perchè vorremmo che tornasse agli ascolti di tre anni fa, molto al di sopra dei 4.000.000 di telespettatori:4.400.000
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