Una rivista di musica italiana che da tempo ha il suo punto di forza nell'inchiesta o referendum su vari argomenti con risultati sempre sorprendenti e molto spesso imprevedibili - come nel caso di Maria Callas, risultata la più grande cantante del secolo, e dell'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia, come la migliore del mondo, scalzando di molte posizioni sia le 'cinque sorelle' americane che i vari 'Filarmonici' europei' - questo mese si è avventurata nel terreno, assai scivoloso, della 'musica contemporanea'. Tuttavia grati le siamo per averci risparmiato Giovanni Allevi, campione della musica 'classica moderna contemporanea'.
Qual è la più bella musica del nostro tempo - ha chiesto ad un centinaio di addetti ai lavori, decidendo di considerare la produzione di quindici anni, dal 2000 al 2015?
Il referendum ha risposto a tale domanda - malposta, secondo noi, perchè la categoria della 'bellezza', è assai difficile da applicare alla musica di oggi, quanto meno andrebbe prima spiegata, cosa che la rivista non fa, ma che titola 'Partiture millenial' e, in altra pagina, ' Top Composer', elencando prima le composizioni e poi i compositori più votati.
Nella classifica delle composizioni risulta al primo posto - illustrata in lungo e largo da Gianluigi Mattietti - In Vain ( del 2000) - che egli si arrischia a paragonare, per il peso avuto nella storia recente, al Sacre di Stravisnky - ed è di Georg Friedrich Haas, compositore austriaco, risultato il compositore più votato. Ora già insospettisce che compositore ed opera, in cima alle rispettive classifiche, coincidano.
Perchè in tanta varietà di composizioni e ricchezza di compositori, si sarebbe potuto ottenere che un'opera, magari solo quella, di un compositore, risultasse la più votata, mentre il compositore che ha finora maggiormente segnato la storia recente della musica risultasse altri. Perchè no?
E questa è già la prima stranezza in un simile referendum, nel quale come giurati, fra gli italiani, riconosciamo, Restagno, Messinis, Angius, Battista e qualche altro, mentre la maggioranza, circa oltre il 90% dei 100 complessivi è europeo, nonostante che si dica che l'Italia sia fra le nazioni dove la musica d'oggi è maggiormente coltivata; e dove la schiera di giovani musicisti di valore è davvero lunga, certamente più lunga che in altri paesi.
Desta qualche sospetto che il compositore più votato sia l'austriaco, Haas, il cui nome è da noi sconosciuto, come anche quelli di altri in cima alla classifica, per cui Mattietti è stato costretto a raccontarci chi siano e che opere abbiano scritto.
Haas, in cima alla classifica, come vuole tale referendum, desta in noi la tessa sorpresa di Callas in cima alla classifica delle cantanti. Come potevamo prevederlo?
Forse sarebbe stato opportuno tener conto anche delle diverse generazioni, considerando non alla stessa maniera ed in unica classifica, ad esempio, Haas o Sciarrino e Filidei o Saariaho
C'è poi anche un'altra anomalia che riguarda le opere più votate, nel cui elenco, di taluni compositori di cui conosciamo la produzione, mancano proprio certe opere fra le più apprezzate ed eseguite, fatto, come si sa assai inusuale nella letteratura musicale del nostro tempo.
Fra i primi dieci compositori più in vista, più importanti - si dica come si vuole - compaiono due italiani: Salvatore Sciarrino - e sarebbe stato assai strano che non vi fosse - e il giovane Francesco Filidei.
Nel 2006, fu istituito dal Land di Salisburgo il 'Musikpreis Salzburg', che venne attribuito alla prima edizione proprio al nostro Sciarrino. Il premio, che ha una consistente dotazione in denaro ( 100.000 Euro), prevede che il compositore cui viene attribuito, indichi un giovane, cui attribuisce il 'Forderung Preis' ( un premio di segnalazione di un giovane compositore) e al quale destina parte del suo premio in denaro ( 20.000 Euro). Quell'anno, Sciarrino indicò come meritevole del 'Forderung Preis' proprio Filidei - aveva giusto giusto. E, infatti, per quel che può valere un referendum simile, sia Sciarrino (quinto nella classifica generale) che Filidei (nono nella medesima classifica) sono stati fra i più votati. Quel premio di Salisburgo, attribuito solo altre tre volte, è andato nel 2009 a Huber, nel 2011 a Cerha, e nel 2013 a Haas, l'austriaco, al top della classifica dei compositori più influenti.
Più di Sciarrino, oltre Haas, sono stati votati Simon Steen-Andersen, Rebecca Saunders, ed Helmut Lachenamn. Fra gli italiani, Gervasoni (dodicesimo), Romitelli ( quattordicesimo), e, molto staccati dai precedenti, Francesconi, Fedele, Stroppa, e infine Battistelli, novantasettesimo dei cento.
La prossima volta, al ripetersi di un nuovo referendum sulla medesima materia, la rivista ci faccia magari sapere come hanno votato i cento giurati. Forse la lettura delle loro indicazioni, sia per i compositori, che per le opere, sarà più istruttiva ed interessante del risultato dello stesso referendum.
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