Dalle parti di Rai 3, dove per infinite stagioni hanno brindato agli ascolti di ' giorni in pretura' e 'telefoni gialli', e 'blu notti' raccontati da Augias, Leosini,Lucarelli, hanno pensato che , per rompere con la tradizione e fare qualcosa di nuovo ad ogni costo - la Bignardi vuole lasciare il segno e sperimenta - bisognava cambiare registro, ma restando sulla cronaca nera.
Questa volta non più omicidi, furti con morto, femminicidi, ma casi di abbagli della giustizia che in Italia non mancano, come del resto non mancano anche casi di scarcerazione di colpevoli per reati gravi, a seguito di errori formali o di dimenticanze del tribunale di vattelapesca. Mentre invece si lasciano in carcere più del dovuto non aventi colpa. Insomma di materia ve ne è per ogni gusto.
Anche, naturalmente, per chi vuole andare a studiare i casi di errori clamorosi della giustizia, la quale qualche volta parte in quarta per far poi marcia indietro, ma solo dopo che il presunto colpevole s'è fatto magari qualche mese, se non anni di galera; gli elementi non mancano, perchè anche questo accade sotto il cielo di tutte le giustizie del mondo. Errare humanum est.
Ora si tratta di capire se il racconto in tv degli errori della giustizia e del calvario cui i malcapitati sono sottoposti, ha per il telespettatore lo stesso fascino e il medesimo seguito che ha quello di storie delinquenziali. Certo che no, e non è un caso che mentre le storie delinquenziali inondano tv e giornali, quelle degli errori di giustizia e dei presunti innocenti - alle quali la nuova trasmissione affidata ad un addormentato giornalista, Rai 3 ha deciso di dare voce - si raccontano assai sporadicamente. Più al cinema, almeno per i casi clamorosi.
C'è poi un elemento che le distingue fortissimamente. La storia delinquenziale è sempre diversa, sempre nuova, sempre piena di fascino - tant'è che anche in questo caso si suole commentare che la realtà è sempre più imprevedibile della fantasia.
Le storie, invece, degli errori giudiziari, al di là della trafila nelle aule dei tribunali e delle perizie contrastanti, si risolvono quasi sempre nel racconto del tragico impatto che i poveri sventurati hanno con il carcere, specie quando si tratta persone - e sono la maggioranza - che con il mondo delinquenziale non hanno mai avuto rapporti, perché onesti cittadini - il caso Tortora, fra i più clamorosi, fa scuola - sulle condizioni in cui vivono i carcerati in Italia - vergognose, ma lo sapevamo - sulla scoperta della umanità di taluni compagni di cella, delle cui azioni delinquenziali si sapeva già, e, dall'altro lato, sulla testardaggine di magistrati i quali, una volta impiantato un teorema accusatorio, non si arrendono neanche di fronte alla evidenza delle prove, fino al momento in cui non possono più continuare e costringono lo Stato a pagare salati prezzi ai cittadini come risarcimento per l'errore giudiziario di cui sono stati vittima. e loro, magistrati, autori.
E allora? 'Sono innocente' ha poco appeal televisivo, e il giornalista del Tg 1, Alberto Matano già altre volte cooptato in diverse trasmissioni per la sua bella presenza, e modi rassicuranti, è troppo fiacco ed addormentato. Non per questo lo preferiremmo gridato e sempre con i nervi a fior di pelle. No. E' che se va aggiungersi alla trasmissione che non regge, il cerchio dell'errore di programmazione si chiude. L'avessero chiamata- la trasmissione - 'presunto colpevole', forse...
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