Ascoltate bene radio e tv, ma soprattutto la tv - perchè chi parla alla radio è solitamente meglio attrezzato linguisticamente dei colleghi televisivi - ascoltate dunque la tv: telegiornali, notizie sul traffico, meteo, dibattiti politici o di varia umanità, conduttori e conduttrici; all'appello mancano solo gli avvisi video, ma per poco, ( lì ancora non si legge, nell'anticipazione dei programmi della giornata o settimana: PER QUANTO RIGUARDA...) e sentirete che la nostra locuzione, per questo risultata 'locuzione dell'anno', è la più usata nel linguaggio parlato - anzi impazza, esonda, straborda - più in quello pubblico che in quello privato, perchè nel linguaggio privato non si ha tempo da perdere e allora si va subito al sodo, senza nessuna locuzione introduttiva.
Nell'analisi condotta con scrupolo da una giuria di giornalisti, la nostra locuzione l'ha avuta vinta anche su alcuni verbi usatissimi - come ad esempio il verbo 'consentire' in tutte le possibili coniugazioni - o sulle 'virgolette' mimate generosamente con le due mani a tutto schermo, e con 'senza se e senza ma' che, nella versione veltroniana, appare: 'con se ed anche con ma'...
Per questo i giornalisti della carta stampa - che nei dibattiti televisivi anche loro non si fanno mancare qualche PER QUANTO RIGUARDA, che invece si risparmiano quando scrivono - hanno eletto PER QUANTO RIGUARDA 'locuzione dell'anno 2016': la più usata, ma anche la più inutile e perfino la più fuori luogo.
Una semplice preposizione - ad esempio 'sul', con le sue diverse declinazioni - basterebbe a sostituire nel ruolo, la nostra locuzione 'PER QUANTO RIGUARDA '. la quale qualche volta potrebbe addirittura scomparire dal linguaggio parlato senza neanche aver bisogno di un sostituto o di qualche preposizione che la rimpiazzi.
Ma i giornalisti della carta stampata che hanno eletto la nostra locuzione la più usata del 2016 si sono anche domandati il perchè di un uso tanto smodato della stessa. E la ragione l'hanno trovata nel fatto che essa darebbe modo a chi parla a raffica - e qualche volta anche a vuoto - di riflettere, nel tempo che comporta la sua pronuncia, su ciò che si sta per dire.
E per questo sarebbe davvero benedetta, se non fossimo tutti costretti a constatare che, con tutta la locuzione, si riflette assai poco su ciò che si sta per dire, e che il suo uso, smodato, non ha cambiato in meglio la situazione
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