Tutti a dire che Nino Rota non è stato solo un grandissimo compositore per il cinema, ma anche un ottimo compositore 'tout court'. Se tutti lo dicono, nessuno o forse pochissimi, lavorano a riscoprire il compositore lontano dalle immagini. Sia chiaro, Nino Rota che noi abbiamo conosciuto andava orgoglioso anche della sua musica 'da film'. Del resto, perché non avrebbe dovuto?
L'Orchestra Verdi di Milano da anni sta realizzando un progetto esecutivo e discografico: eseguire e registrare l'intera produzione di Rota che comprende anche sinfonie, oratori, opere , musica da camera, musica per strumento solista e orchestra, musica sacra. Se ne sta occupando il direttore Giuseppe Grazioli che ormai per Nino Rota s'è guadagnato una certa fama di specialista e conoscitore.
L'ultimo titolo, appena uscito per Decca, è Mysterium, commissionato al musicista - negli anni Sessanta(?) dalla Pro Civitate di Assisi, tenuto a battesimo da Armando Renzi ed inciso per la CAM; di quella registrazione, assieme alla partitura, Nino Rota ci fece dono con una dedica - bontà sua! - che ancora oggi leggiamo con un certo orgoglio e custodiamo gelosamente.
Quell'opera di robusto sapere musicale ed anche testuale - aiutato da Vinci Verginelli, approntò un libretto in latino di altissima dottrina e poesia - in principio Rota chiamò 'oratorio' ed il titolo appostovi era 'Mysterium catholicum'. Successivamente cambiò il nome del genere, in 'cantata' ,ed anche il titolo eliminando l'aggettivo 'catholicum'. Per quali ragioni non sappiamo; dei cambiamenti siamo venuti a sapere solo in anni recenti, quando il compositore non poteva esserci più d'aiuto nella spiegazione.
Quell'oratorio lo abbiamo ascoltato almeno due volte, dal vivo: una prima volta a Santa Cecilia, vivo Rota, diretto da Previtali alla Conciliazione, ed una seconda all'Opera di Roma, dopo la morte di Aldo Moro. Poi mai più, nonostante che la sua conoscenza approfondita ci ha sempre confermati nell'idea che si tratti di una lavoro fra quelli da tenere in grande considerazione.
Al punto che, ad una ricorrenza anniversaria, ne parlammo con Tony Pappano, spronandolo ad eseguirlo, magari facendosi sponsorizzare anche una eventuale registrazione dagli eredi che non sappiamo cosa facciano per il loro parente in termini di promozione (ma forse dietro questa operazione della Orchestra Verdi di Milano ci sono anche loro, con i loro soldi; almeno speriamo che ci siano). Gli regalammo copia della partitura, ma poi non ne abbiamo saputo più nulla, anche per altre vicende.
Stesso suggerimento facemmo a Riccardo Muti, nei giorni in cui, dopo il terremoto, si era fermato a L'Aquila per tentare di 'ricostruire i cuori prima delle case', secondo il motto di Nastasi che all'operazione aveva destinato consistenti fondi ministeriali per far contento oltre che gli artisti aquilani, gli aquilani medesimi, sia Bertolaso che Gianni Letta, ed anche Giovanni Minoli , suggeritore dell'operazione, e che diverrà poi suo suocero ( lui la sua dolce metà, Giulia, la conobbe proprio all'Aquila in quell'occasione - raccontano i bene informati).
Ci colpì la candida, e sconcertante insieme, ammissione del direttore che ci disse di non conoscere quell'oratorio, proprio lui che va sempre raccontando, con orgoglio e riconoscenza, che deve la sua 'scoperta' proprio a Rota: come poteva non conoscere un numero così importate della sua produzione? Anche a lui inviammo fotocopia della partitura, poi più nulla.
Fino ad oggi quando apprendiamo che Mysterium è stato registrato per Decca da Giuseppe Grazioli con i complessi sinfonico corali della Verdi di Milano, che speriamo viaggi finalmente a vele spiegate!
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