La rivelazione che una coppia di fratelli - che vivono a Londra ma sono residenti a Roma, lui, ingegnere nucleare, lei , non ricordiamo - ambedue attivi in campo finanziario, aderenti alla massoneria, ha immagazzinato una quantità infinita di dati, entrando già dal 2010, con attività di hakeraggio, nella posta elettronica anche di uomini politici che hanno cariche istituzionali, da Renzi a Monti, a Draghi a Saccomanni ecc... ha fatto scalpore - come era da attendersi. E lo spostamento del capo della polizia postale ad altro incarico, fa chiaramente capire come non sia stato attribuito a questa attività di spionaggio ai danni delle istituzioni, il peso che merita, giacché da ottobre la polizia postale sapeva ciò che solo oggi viene fuori.
Oggi i due sono stati interrogati dal giudice in carcere, alla presenza dei loro avvocati. La loro linea difensiva è che agendo in campo finanziario, quei dati servivano per lavorare con successo in detto campo. Una tesi che difficilmente convincerà il giudice.
Comunque la domanda che ora tutti si fanno, a fronte della mole di dati spiati e immagazzinai è a chi riferivano i due, perchè non è immaginabile che tale intenso lavorio servisse ai due a fini lavorativi, se non anche di 'studio' - come potrebbero ammettere a loro discolpa, aggiungendo al danno anche la beffa. Spiavano per conto di chi? La massoneria non c'entra? Difficile pensarlo.
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