Cosa sarà andato a fare Del Rio, sottosegretario tuttofare del governo Renzi, a casa di De Benedetti? Un semplice invito di cortesia a colazione? De Benedetti, richiesto dalla Sardoni, ha detto che non è tenuto a rivelare gli argomenti di conversazione con il sottosegretario. E, del resto, a colazione, si parla di tutto; niente a che far con affari editoriali e di governo.
A fugare ogni dubbio sulla materia di quell'incontro, dovrebbe bastare la 'lontananza' di Renzi dalla tv, anche se troppe volte sbandierata. Ma se c'è da sostituire il conduttore di Ballarò, Giò Floris, passato a miglior padrone, e si pensa magari di sostituirlo con un giornalista della carta stampata, è fin troppo chiaro che la scelta del direttore di Rai3, Vianello, immediatamente comunicata agli uffici di Palazzo Chigi, non può che cadere sulla redazione di Repubblica, ormai tutt'uno con la rete televisiva di sinistra, da dove Vianello ha già preso, e prima di lui anche gli altri direttori, Corrado Augias, e poi la De Gregorio ed ora anche Massimo Giannini, vicedirettore del giornale di Scalfari, esperto in economia.
Nei disegni del direttore generale della RAI, Gubitosi, ci sarebbero molti accorpamenti interni alla Rai, a cominciare dal settore dell'informazione; dovrebbero essere fusi Tg3,Rai News,RaiParlamento,TGR, Rai Quirinale, - ma non quell'obbrobrio di TeleCamere (da cancellare assolutamente) e neanche Rai Vaticano - affidando al direzione di tutto a Monica Maggioni, supervalutata, nonostante la sua rete faccia ascolti da disaffezione, come ha denunciato la Gabanelli ieri sul Corriere, e i cui meriti giornalistici, da quando è alla direzione della rete di informazione, restano sconosciuti ai più; giacchè l'unico episodio per cui è emersa la sua figura professionale, è stata l'intervista al presidente siriano, Assad, cioè il dittatore carnefice che la Maggioni potrebbe aver conosciuto negli anni in cui lavorava duro come inviata di guerra. Evidentemente la Maggioni ha anche altri meriti a noi sconosciuti ma di gran peso.
Torniamo , invece, alla fondazione di Rai-Repubblica, la nuova rete televisiva svincolata dai partiti, tutti eccetto uno: quello di Repubblica.
Visionari di Augias non è andato bene; Pane quotidiano della De Gregorio, bravissima (e di bell'aspetto , perchè non dirlo?) giornalista ma negata assolutamente per la televisione, non è andata bene; e allora invece che interrompere il legame con il giornale di Ezio Mauro, lo si rinsalda, meglio Vianello lo rinsalda, staccando Massimo Giannini , al quale intende affidare la conduzione di Ballarò. Giannini è giornalista economico, si vede spesso in tv, - lo si è visto anche da Ballarò - fa anche bella figura perchè preparato, ma assolutamente a digiuno nella conduzione di una cagnara televisiva. In tv non c'era nessuno da mettere al suo posto, nemmeno fra i giornalisti che già fanno trasmissioni di successo, altro che quelle di Augias e della De Gregorio. No. occorre contrastare l'avanzamento delle altre reti, nella logica ancora radicata che le tre reti rispondono a tre referenti politici. Se a Rai 2 c'è Porro ( Il Giornale)- anche questa trasmissione non è che sia andata bene, eppure la si conferma, per bilanciare quella presenza occorre mettere uno di Repubblica ( giornali e conduttori apertamente in lotta continua). La riforma di Gubitosi non corregge la principale anomalia: non occorre fare entrare altri per bilanciare le anomalie esistenti, occorre sradicarle alla radice, con grande risparmio per tutti.
E per una volta, considerando che se un prodotto non va - come qualunque editore non coglione raebbe - va tolto dal mercato per sostitutirlo con un altro, sul cui esito è lecito scommettere, non - come si continua a fare- tenerlo in palinsesto a dispetto anche degli ascolti e dei costi.
perchè non si fa inviatre da De Benedetit anche Vianello, così si fa speigare come mandare avanti un'azienda editoriale- che è il mestiere che il padrone di Repubblica-L'Espresso sa fare? E prima della fusione Rai-Repubblica?
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