Gli irriducibili sindacalizzati nel sindacato CISNAL dell'Opera di Roma, che rappresentano intorno al 10% del totale dei dipendenti, continuano a fare la 'faccia feroce' anche dopo che la CGIL è venuta a più miti pensieri. Loro ancora non ci stanno e gettano in faccia a tutti le loro ragioni.
La pianta organica è il primo argomento di trattativa non ancora conclusa. Se riducete l'organico dell'Opera - sostengono gli acuti sindacalizzati dipendenti - a "400 unità, siamo ridotti al rango di un teatro di provincia". In somma per i Cisnalsini che hanno in cima ai loro pensieri il ruolo del loro teatro e nient'altro, avendo l'Opera di Roma 'Capitale - e sottolineano 'Capitale' - solo 400 dipendenti, difficilmente potrebbe svolgere il compito che la nazione si aspetta e che loro intendono garantire. Naturalmente nessuno ha chiesto loro di indicare un solo teatro di provincia che ha 400 dipendenti.
Secondo argomento: questa sera , alla Bohème non scioperiamo perchè non abbiamo dato il preavviso di 48 ore, una regola alla quale ci siamo sempre attenuti nella nostra azione rivendicativa. Insomma gli scioperanti, assoluta minoranza, messi alla berlina e fuori gioco, non scioperano stasera, ma non perchè non hanno più la forza di farlo, semplicemente perchè a norma sindacale non hanno avuto le 48 ore di tempo per proclamare lo sciopero, dal momento che anche la CGIL s'era pronunciata per la ripresa delle recite a Caracalla con orchestra. Che poi più che una ripresa, sarebbe la prima, visto che in precedenza s'erano avute recite con accompagnamento di solo pianoforte e cancellazioni che certamente non hanno fatto bene all'immagine dell'Opera, di quella stessa Opera che perfino i Cisnalini dicono di difendere e tenere alta nella considerazione generale.
Certo finisce in commedia, ma va bene purchè finisca. E del resto era andata così anche quando gli stessi sindacati minacciarono lo sciopero della Manon diretta da Muti, alla viglia della tournée in Giappone. Poi revocarono lo sciopero, senza aver ottenuto prima alcunchè.
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