Sarko, un tempo Presidente della repubblica francese, ma ancora oggi marito di Carla, è sotto accusa per finanziamento illecito e per aver favorito l'ascesa di un magistrato che gli forniva anticipatamente notizie riguardanti alcuni processi il cui esito gli interessava. Viene prelevato e trattenuto per ventiquattro ore in cella, poi rimesso in libertà, ma indagato, con il progetto di tornare a guidare la Francia ormai naufragato definitivamente. Sarko, indagato per finanziamento illecito, che è la principale accusa, reagisce contro la magistratura che lo indaga ad orologeria... esattamente quello che va dicendo da tempo anche il Berlusca. Con una sola differenza, non da poco, e cioè che Berlusca è stato condannato, e Sarko deve essere ancora processato. E con la differenza aggiuntiva che Berlusca non potrà mai essere indagato per finanziamento illecito, perché lui i soldi li ha semmai messi di tasca propria per anni. Anche se, forse, sarebbe lecito domandarsi se ha ridotto, ciò facendo, il suo patrimonio, o se quei soldi impiegati per mettere in piedi il suo partito-azienda e per finanziare le sue campagne elettorali, non se li sia procurati, in parte, attraverso la frode fiscale per la quale è stato condannato. Dunque, in certo senso, anche lui non avrebbe messo soldi suoi. Sarko ,invece, li avrebbe avuti da Gheddafi.
E, pur condannato, Berlusca, è affidato ai servizi sociali al posto degli arresti domiciliari, e circola liberamente, con la sola restrizione degli orari. Sorprende vederlo scendere da una macchina blindata, che non è quella che serve per il trasferimento di pregiudicati, circondato non da guardie carcerarie ma da guardaspalle da lui pagati, e ossequiato dalle forze dell'ordine, entrare nelle aule dove si riuniscono i parlamentari, esattamente come farebbe un leader politico libero. Ha perso l'immunità parlamentare, essendo decaduto da senatore, ma si avvale tuttora della impunità berlusconiana, che invece in Francia si sognano di riconoscere a Sarko, in conseguenza della sua passata presidenza della Repubblica.
Ed anche i giudici che, a detta di Berlusca, gli si sono messi contro a prescindere dalle sue colpe, come va dicendo all'unisono con Sarko - lo ripetiamo: l'unico punto in comune fra i due - sembrano non voler calcare la mano contro l'ex cav. anche quando contravviene in tutta evidenza agli accordi che gli hanno fatto scambiare la galera con l'affidamento ai servizi sociali. Perchè tanta benevolenza, dopo tanto accanimento - come dicono l'interessato e tutti i suoi inservienti? Forse, a breve per effetto delle sentenze di processi in atto, Berlusca potrebbe finire agli arresti domiciliari, ed allora i giudici non vogliono che si pensi di loro che lo hanno perseguitato ancora una volta. Potranno sempre giustificarsi dicendo che lo hanno lasciato in circolazione, quasi come un normale cittadino, libero, per tutto questo, mentre era un condannato per frode fiscale, e dunque libero non dovrebbe essere.
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