Il caso di Giovanni Floris è finito come non avevamo previsto. Mea culpa! Potremmo tentare, allora, di esemplificarlo attraverso un altro caso del mondo musicale che conosciamo meglio, come abbiamo fatto per il finale primo. E lo facciamo brevemente. Con il caso di una celebre violinista, fuggita rocambolescamente dall'URSS, stabilitasi in Occidente, Viktoria Mullova. Ad un certo punto della vita/ carriera, incontra un uomo che le fa perdere la testa ( a dir il vero non sappimo chi l'abbia persa per chi), è un musicista che fa musica rock e jazz- se non ricordiamo male. E lei dichiara: "basta con Bach e Beethoven ed altri, sempre lo stesso repertorio - che comunque l'ha fatta vivere più che bene per tanti anni e continua anche oggi - sento il bisogno di sperimentare dell'altro". E l'altro sarebbe, abbandonata la via maestra del grande repertorio violinistico, la pratica in esecuzioni pubbliche o discografiche di arrangiamenti dal rock o dal jazz. Che salto bella Viktoria!
Giovanni Floris, mutatis mutandis - anche perchè la Mullova con la sua perticolare bellezza resta pur sempre una bella violinista che a suo tempo fece perdere la testa anche a Claudio Abbado - ha finto di fare il medesimo discorso della violinista: " dopo tanti anni di Ballarò, voglio cambiare sala da ballo e tipo di ballo; voglio allargare i miei orizzonti (al portafoglio?).Ad un professionista non può che far bene". Fin qui le dichiarazioni programmatiche e di principio. I fatti dicono che lavorerà a La7, con un contratto che è tre volte superiore a quello che la Rai poteva offrirgli: guadagnerà quattro milioni di Euro in tre anni. Chiunque ha il diritto di aspirare a condizioni di lavoro meglio remunerate, nessuno lo nega, però lasciamo stare le prediche.
E lasciamo anche stare il cosiddetto editto fiorentino, scaturito dall'incontro/scontro con Renzi, chiamato in causa dal quel genio di Gasparri che anche contro l'evidenza vuole difendere il suo padrone dall'accusa di 'dittatore bulgaro'. Non c'è nessuna epurazione, e non veniteci a dire che Floris è un missionario dell'informazione. Floris, come dice il celebre deputato Razzi/Crozza, si fa i c.. suoi. Bene, benissimo, però basta con le prediche contro chi bada solo al profitto, contro chi non conosce regole di morale professionale. Floris è un abile venditore della sua merce, che comprende anche il risolino idiota e la camminata per lo studio, l'uso evidente di due pesi e tre misure a seconda della professione politica dei suoi ospiti, e infine la promozione di personaggi i cui trascorsi politici avrebbero dovuto tenere piuttosto in ombra - fra questi l'ex governatrice del Lazio, Renata Polverini, che la sovraesposzione da Floris ha indotto a ripulirsi, a parlare correttamente, passando sotto silenzio tutto quello di cui è stata accusata durante la sua gestione, fino agli ultimi giorni, nel corso dei quali ha avallato un bel pacchetto di nomine premio.
Per il prossimo conduttore di Ballarò noi ci accontentiamo che rida meno e stia più fermo. Per Floris, infine, non vorremmo ritrovarcelo fra qualche anno a bussare di nuovo alla porta della Rai - in ossequio a quell'infame clausola del suo precedente contratto che lo voleva ri-assunto come interno, al termine dell'esperienza Ballarò. Con la scusa evangelica, che il figliuol prodigo viene accolto meglio di suo fratello che dalla casa paterna non si era ami allontanato.
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