"Mi hanno riferito che quest'anno abbiamo superato quota 60.000", ha dichiarato gongolante Giorgio Ferrara alla fine della edizione 2014 del Festival di Spoleto - dove resterà ancora per qualche anno - riferendosi all'affluenza del pubblico. Lo aveva preceduto Carlo Fuortes, 'nel mezzo del cammin' di Caracalla 2014, quando ha detto che ancor prima di iniziare le recite operistiche a Caracalla s'erano avute già 40.000 presenze. Noi, per Caracalla, sulla base degli spettacoli già presentati, e dei posti disponibili, contando anche gli introiti sbandierati da Fuortes, abbiamo calcolato che in ognuna delle sere a Caracalla sarebbero andate, anzi sono andate 4500 persone paganti.
A Caracalla, non sappiamo se anche a seguito di quelle dichiarazioni trionfalistiche, è arrivato il primo temporale portato dallo sciopero di due sigle sindacali che hanno messo in ginocchio tutti gli altri lavoratori, al punto che la prima di Bohème è andata in scena senza orchestra, come anche la prima replica, facendo sostenere il canto al solo pianoforte. Un disastro. Alla prima molti spettatori hanno abbandonato la platea facendosi rimborsare il biglietto; alla replica, il sovrintendente, confortato anche dal nuovo assessore Marinelli, ha pensato bene di far dono della gratuità a tutti coloro che avessero voluto assistere all'opera. Durante la quale, una consistente fetta di spettatori, poco dopo l'inizio, ha abbandonato Caracalla a causa di evidenti defaillances vocali del soprano. Erano in 3000, in 4000, 4500? Non si riesce a capire l'esatta disponibilità di posti delle terme dopo l'annuncio dell'ampliamento, salvo che a Caracalla non abbiamo installato una platea mobile allungabile o accorciabile a seconda delle necessità di pubblico, o che in fondo in fondo ci siano molti posti in piedi, come accade nella Sala d'oro del Musikverein di Vienna, dove i posti a sedere non superano il migliaio.
Da un articolo del Corriere sappiamo che i posti di Caracalla 2014 sono 4.000. Resta il dubbio se il giornalista sia ben informato o no, e che abbia anch'egli sparato una cifra senza veirifica.
Ma non ci convincono neanche le cifre sparate da Ferrara che da anni ha trasformato quel gioiello di festival menottiano, nella succursale di una casa di riposo per grandi teatranti, perchè le giovani leve lì non mettono piede. Anche a Spoleto le cifre ci sembrano fallocche. I luoghi in cui si svolgono gli spettacoli non sono grandi, salvo Piazza Duomo per il concerto finale; e perciò come si fa a raggiungere la ragguardevole cifra di 60.000 spettatori paganti?
Facevano così negli anni passati all'Opera di Roma, da dove Ferrara prende Alessio Vlad perchè gli suggerisca l'opera da mettere in scena. Non sarà che parte della consulenza consiste anche nello sparare sempre più in alto sul pubblico presente?
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