lunedì 9 settembre 2024

'Boccia fattene una ragione; Beatrice Venezi merita quel ruolo ( da 'Di Nicola POrro.it, di Salvatore Di Bartolo). Nostro commento

 

Boccia fattene una ragione: Beatrice Venezi merita quel ruolo

L’imprenditrice campana attacca il direttore d’orchestra per il ruolo di consigliera al Mic: “È in conflitto di interesse”


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Stavolta ci avevamo convintamente creduto. Avevamo davvero sperato di potercene finalmente liberare dopo un inutile e fastidiosissimo martellamento mediatico durato giorni. E invece no. Lei, Maria Rosaria Boccia da Pompei, è sempre lì, al centro della scena, disposta a tutto pur di non perdere quei fugaci attimi di celebrità tanto faticosamente guadagnati. Così, anche dopo le dimissioni di Gennaro Sangiuliano da ministro della Cultura, l’imprenditrice campana pare non volersi proprio rassegnare a perdere la luce dei riflettori e tornare alla sua vita precedente.

E allora, pur di non sparire definitivamente dalla scena, la Boccia prova in ogni modo ad alimentare un fuoco ormai prossimo a soffocare, e si avventura in disperati esercizi che sortiscono quale unico effetto quello di gettare ulteriore discredito sulla sua persona e sulla sua professionalità. L’ultimo, in ordine temporale, rasenta veramente il paradosso: la non consigliera delusa ed ex amante del ministro Sangiuliano che dà pubblicamente della raccomandata a Beatrice Venezi, direttore d’orchestra di fama internazionale e consigliere (lei sì) per la musica del MiC. Una posizione, questa, perorata peraltro anche da Repubblica, secondo cui, la Venezi si troverebbe ad occupare quel ruolo solo grazie all’intercessione di un suo fan d’eccezione: il presidente del Senato Ignazio La Russa.

Come se i meriti artistici della giovane maestra non fossero già noti al pubblico di mezzo mondo e servisse una banalissima raccomandazione per riconoscerli. Ridicoli. Per di più, Maria Rosaria Boccia attacca frontalmente Beatrice Venezi in quanto, a suo dire, la “maestra” si troverebbe in una posizione di conflitto di interesse con il ministero di cui è consigliere per via di alcuni concerti privati retribuiti, tra cui, da ultimo, quello in programma il prossimo 19 settembre in occasione del G7 Cultura.

Secondo la Boccia, dunque, la Venezi, che di mestiere fa il direttore d’orchestra, dovrebbe rinunciare a qualsivoglia compenso per le sue prestazioni professionali perché investita della carica di consigliere del Ministero della Cultura. E pensare che proprio lei, Maria Rosaria Boccia, di cui ancora si disconono i meriti professionali, è stata in procinto di ottenere la nomina a consigliere del MiC solo per via di una relazione sentimentale intrattenuta con il titolare della Cultura. Altro che conflitto di interesse.

Proprio in merito alla suddetta nomina, la Boccia sottolinea altresì come la sua sarebbe dovuta essere a titolo gratuito, a differenza di quella della Venezi che, invece, è una nomina a titolo oneroso. Ora, non ce ne voglia Maria Rosaria Boccia, ma il paragone non regge affatto. Ce ne vuole di coraggio da parte sua a mettersi sullo stesso piano della Venezi. Suvvia, non scherziamo. La non consigliera di Sangiuliano sarà anche furba, e lo ha ampiamente dimostrato, ma adesso sarebbe proprio il caso di darci un taglio con questa assurda telenovela.

L’imprenditrice campana non possiede né il profilo né le competenze necessarie per ricoprire quel ruolo. Pertanto, può tranquillamente dimenticarsi di nomine e incarichi vari. Da tutta questa faccenda non caverà più alcunché. Al massimo qualche querela, visto che sia la Venezi sia Sangiuliano stanno seriamente valutando di intraprendere azioni legali nei suoi confronti. Null’altro. Maria Rosaria Boccia non otterrà più nulla. Il suo momento di gloria è ormai ai titoli di coda. Se ne faccia una ragione.

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 Caro Porro, una ragione devi fartela anche  ma su Beatrice Venezi, non su Maria Rosaria Boccia, di cui non ci frega nulla:

1. Beatrice Venezi non ha nè ora, nè  prima,  titoli per il ruolo che Sangiuliano le ha assegnato nel suo ministero: 'Consigliera per la musica'. Comunque di questo non devi meravigliarti, perchè Sangiuliano ha avuto come sottosegretario un certo Mazzi, veronese, che si occupa stabilmente  di musica cosiddetta seria, mentre la sua preparazione si ferma al Festival di Sanremo che, ammetterai, è cosa un pò diversa.

2. Beatrice Venezi, della quale scrivi - o fai scrivere, ma non sei l'unico - 'direttore d'orchestra di fama internazionale', la fama internazionale non l'ha mai avuta, come neanche quella nazionale. Devo dirti - visto che mi occupo PROFESSIONALMENTE del settore ed ho anche scritto di musica seria per oltre dieci anni proprio per Il Giornale - che Beatrice Venezi è quel che si dice professionalmente una 'schiappa', una qualunque, che è stata promossa al ruolo che occupa per gli studi all'università di FdI, dove le cattedre di musica e musicologia sono occupate da Meloni, Sangiuliano, La Russa, il quale ultimo, suo principale sponsor, le avrebbe dato il dottorato in direzione d'orchestra.

 La Venezi, caro Porro, dirige da oltre 10 anni, da molto tempo prima del governo Meloni che la sponsorizza in maniera vergognosa, ma non ha mai fatto un solo passo avanti nella carriera. Dirige nella periferia del mondo, o all'estero se c'è di mezzo qualche ministero italiano (o istituto culturale del nostro paese); e in Italia nei teatri delle città rette da amministrazioni di destra ( Palermo, Trieste, Catania  ecc..) o dove i sovrintendenti sono di chiara fedeltà ex missina, vedi Cagliari, con Colabianchi, in scadenza.

Tanto per capirci, alla Scala non  ha mai diretto ( forse una volta per un evento 'Bulgari' i cui gioielli lei ha sempre in bella mostra); o al San Carlo, dove cioè i sovrintendenti  se ne fregano - finchè possono e non sono ricattati attraverso i finanziamenti ministeriali - della sponsorizzazione della Meloni che potrà nominare  ministro anche il suo cavallo, ma  non può ancora - per fortuna - imporre la sua pupilla Venezi, scarsissima a detta di tout le monde - dove conta il MERITO. Meloni se ne vanta, ma il merito regna altrove.

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