mercoledì 3 aprile 2024

Lega-Russia Unita. Accordo di collaborazione sottoscritto nel 2014 ( da Il Sole 24 Ore, di Andrea Gagliardi)

 


Lega-Russia Unita, cosa c’è nell’accordo di collaborazione ora rinnegato

Tra oggi e domani arriva in Aula alla Camera la mozione di sfiducia delle opposizioni al ministro Matteo Salvini, che riguarda i rapporti della Lega con Russia Unita, il partito di Valdimir Putin. Mozione presentata da Azione (e firmata dai leader di Pd, M5s e Avs) dopo le dichiarazioni del segretario del Carroccio seguite alla morte in carcere del dissidente russo Aleksei Navalny («Biogna fare chiarezza. Ma la fanno i medici, i giudici, non la facciamo noi»), prive di una condanna esplicita al presidente russo. Non è bastata la nota della Lega nella quale ieri il Carroccio ha sostenuto che «dopo l’invasione dell’Ucraina i propositi di collaborazione puramente politica del 2017 tra la Lega e Russia Unita non hanno più valore» a convincere il partito di Carlo Calenda a ritirare la mozione. «Ora ci spiegano che dopo l’invasione dell’Ucraina a opera di Putin quel testo non vale più, in realtà quell’accordo contiene una clausola automatica di rinnovo. La verità è che le ambiguità di Salvini sulla Russia sono tutt’altro che chiarite ed è per questa ragione che andiamo avanti convinti con la nostra mozione di sfiducia» ha affermato il capogruppo di Azione alla Camera Matteo Richetti

Ma come nasce e cosa contiene l’intesa tra la Lega e Russia Unita? Il primo tassello risale all’ottobre 2014 quando i due partiti concordarono la predisposizione di un accordo programmatico di collaborazione tra i due schieramenti politici. Erano i tempi in cui la Lega era schierata contro le (blande) sanzioni alla Russia a seguito dell’annessione della Crimea. «L’accordo con Russia Unita è un altro importante tassello di un’alleanza europea tra partiti che condividono le stesse idee identitarie e sono sicuro che la collaborazione tra Russia ed Europa riprenderà con vigore anche grazie a questi accordi programmatici transnazionali» dichiarava ai tempi Salvini.

La sigla vera e propria dell’accordo di «cooperazione e collaborazione» risale al 6 marzo 2017. Il documento fu firmato nella sede del Comitato esecutivo del partito di governo russo dal segretario del Carroccio, Matteo Salvini, e dal vice segretario generale del Consiglio per le Relazioni internazionali di Russia Unita, Serghiei Zhelezniak. L’intesa prevedeva che le parti si sarebbero consultate e si sarebbero scambiate «informazioni sui temi di attualità, sulle relazioni internazionali, sullo scambio di esperienze nella sfera delle politiche per i giovani, dello sviluppo economico». Ci saranno - si legge nel documento - «scambi regolari di delegazioni di partiti a vari livelli», «seminari bilaterali e multilaterali, convegni e tavole rotonde sui temi più attuali delle reazioni russo-italiane». Salvini all’epoca sottolineava come si trattasse del primo accordo «così dettagliato e di questo livello» che il Carroccio siglava con un partito straniero: «Neppure con il Front National lo abbiamo formalizzato così» era la chiosa finale su un accordo di durata quinquennale, che però prevederebbe un tacito rinnovo in assenza di una esplicita comunicazione delle parti. E dal momento che non si ha notizia di una disdetta del protocollo, quest’ultimo sarebbe stato rinnovato il 6 marzo 2022, quando Putin aveva già invaso l’Ucraina (24 febbraio 2022).

Non basta. Un anno e mezzo dopo, nel novembre 2018, fu l’ala giovanile della Lega a firmare un accordo di collaborazione con la Giovane Guardia di Russia Unita. La notizia fu riportata dalla Tass citando rappresentanti del Carroccio. A Mosca - fece sapere l’agenzia di stampa - si è recata una delegazione di giovani leghisti con a capo il parlamentare Andrea Crippa. «La nostra interazione - recita la dichiarazione del ramo giovanile della Lega - si basa sui comuni valori culturali che condividiamo, come il mantenimento dell’identità europea e delle tradizioni di fronte alla globalizzazione. La Russia rappresenta uno dei pilastri della difesa dei valori tradizionali, cristiani e familiari in Europa». All’organizzazione del viaggio contribuì l’associazione culturale Lombardia-Russia guidata da Gianluca Savoini, il quale curava all’epoca i rapporti tra Lega e Federazione Russa.

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