Per anni in Polonia le miniere sono state fonte di ricchezza per il Paese e parte integrante della sua storia e di quella dei suoi abitanti. Oggi esaurite o andate in disuso sono diventate degli straordinari luoghi di visita per fare un viaggio a ritroso nel tempo, lontani dagli itinerari più convenzionali.
Sale, argento e oro, ma anche piombo, zinco e selce. Queste le principali attività minerarie che si sono sviluppate in Polonia, alcune delle quali risalgono al Neolitico, maestose opere d’arte oggi visitabili – alcune Patrimonio Unesco –, per un tuffo nelle profondità, alla scoperta di un mondo sorprendente e in gran parte sconosciuto.
Uno dei luoghi più affascinanti del sottosuolo polacco è la Miniera di sale di Wieliczka, vicino a Cracovia, un vero e proprio gioiello architettonico, una maestosa opera d’arte letteralmente scolpita nel sale e nascosta a centinaia di metri sotto terra. Inserita nella prima lista Patrimonio Unesco nel 1978, è un’enorme città sepolta che ospita gallerie, corridoi, strutture architettoniche, statue, capolavori e numerose sale e spazi – visitabili con un tour guidato – che si sviluppano su una superficie di 7,5 milioni di m3 distribuita su nove livelli, dei quali il più profondo si trova a 327 m sotto terra. Tra le più straordinarie ‘sculture’ realizzate dai minatori, spicca la cappella di Santa Kunegonda (Kinga) di Polonia, lche può ospitare fino a 500 persone.
Nessun commento:
Posta un commento