Condannato anni fa per la vendita di una casa, Gabriele Venezi, era stato poi assolto in appello
Un programma che fa salire la tensione
E ora Forza Nuova presenta anche la lista
Lucca: il candidato sindaco è Venezi, un discusso immobiliarista
LUCCA. Prende sempre più campo a Lucca il movimento di estrema destra Forza Nuova che è arrivato a presentare una sua lista con un proprio candidato sindaco alle elezioni comunali del 27 maggio. Per guidare la città la lista presenta un manager di 53 anni, Gabriele Venezi, in passato noto immobiliarista cittadino che alla metà degli anni Novanta era stato imputato con altri soci in un procedimento giudiziario.
A far partire l’inchiesta era stato un cliente che lo aveva denunciato sostenendo di aver acquistato una villetta a schiera sulla quale, secondo le accuse, gravava un mutuo ancora da pagare. In primo grado Venezi era stato condannato, in pretura, a un anno e quattro mesi e al risarcimento di 250 milioni di lire alla parte lesa. Ma in appello Venezi era stato poi assolto.
La candidatura del manager (laureato in giurisprudenza, oggi direttore commerciale di una concessionaria pubblicitaria) arriva al termine di un processo che già lo scorso anno aveva visto eleggere ad Altopascio il segretario provinciale di Forza Nuova, Alessandro Balduini, poi nominato dal sindaco Marchetti (Forza Italia, a capo di un giunta di centrodestra) assessore al welfare, all’ambiente e alla sicurezza.
Il giorno della presentazione delle liste, sabato scorso, in Comune a Lucca era comparsa, a sorpresa, anche la lista di Forza Nuova con Venezi candidato sindaco che, nella prima intervista, non aveva esitato a ribadire i concetti simbolo dell’estrema destra, come chiudere il campo nomadi e dare precedenza agli italiani nelle graduatorie per le case popolari e i nidi.
Ma il manager aveva anche indicato temi sociali con proposte per la sanità e i tributi. Con lui, sono in lista per un seggio in Consiglio comunale anche 27 candidati (su 40 possibili, il minimo previsto dalla legge).
Senza esitare, Venezi ha subito censurato la carcerazione degli estremisti di destra accusati di aver aggredito, pestato e accoltellato un simpatizzante di sinistra.
«I ragazzi arrestati – ha sostenuto – non sono iscritti a Forza Nuova, anche se potrebbero essere nostri simpatizzanti. Comunque esprimo a loro e alle loro famiglie la massima solidarietà perché sono stati messi in carcere quando, per il reato di cui sono accusati, sarebbe bastato metterli agli arresti domiciliari per evitare la reiterazione».
A lungo nei giorni scorsi erano arrivati appelli perché nessun candidato sindaco accettasse il sostegno di Forza Nuova, nell’occhio del ciclone per una serie di vicende che un comitato formato da 700 genitori aveva portato all’attenzione anche del ministro dell’Interno, Giuliano Amato.
Al movimento di estrema destra molte forze politiche e associazioni attribuiscono la responsabilità del clima di caccia all’uomo nei confronti di esponenti di sinistra e di studenti, minacciati per aver manifestato le proprie idee.
Accuse che i vertici di Forza Nuova respingono, sostenendo che gli accusati di pestaggi e altri reati non sono loro iscritti.
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