La giovane direttrice d'orchestra lucchese, non più giovanissima, e non ancora assurta agli onori dell'altare della professione, Beatrice Venezi, si è dichiarata compresa e sostenuta più di tutti da Giorgia Meloni; ha partecipato ad una convention pubblica del partito della Meloni a Milano, non dimentica forse del passato politico di suo padre, dirigente nazionale di Forza nuova ecc...ecc... quanto è bastato per farne nella testa della segretaria di Fratelli d'Italia, la prima 'enbedded' da sistemare non appena si fosse presentata l'occasione.
L'occasione si è presentata nella Sicilia di Musumeci di Fratelli d'Italia, che ha già allocato Gianna Fratta, a capo della Orchestra Sinfonica Siciliana, e la giovane direttrice è stata nominata responsabile di 'Taormina Arte', per le cui multiformi attività artistiche la direttrice non ha nè arte nè parte. Che importa?
Esattamente come fa la segretaria del partito che senza aver mai amministrato nulla oltre la sua famiglia, reclama che a elezioni vinte, Mattarella non può che incaricare Lei alla guida del Governo. Lei, poi, non chiederà le dimissioni di Mattarella ma lo pregherà di restare, mentre il presidente, a quel punto, preferirebbe lasciare subito il campo per non essere travolto dal ciclone di turbolenze di goni genere che si abbatteranno certamente sull'Italia, proprio a causa di quell'incarico.
La Venezi naturalmente non si è tirata indietro, come avrebbe dovuto fare data la sua inesperienza, ma si è detta onorata ed ha dichiarato di aver in testa molte idee; con la stessa sfrontatezza con la quale la Meloni parla già di sè come premier incaricata.
La Venezi ha preferito Taormina ad un seggio in Parlamento, dove la Meloni avrebbe voluto candidarla. Perchè? A causa dei suoi numerosi impegni - ha detto, arrossendo per la falsità dell' affermazione - che la vedono sempre in viaggio e che non le permetterebbero di svolgere il mandato parlamentare come dovrebbe.
Ora noi non è la prima volta che smontiamo la carriera della Venezi, che non ha ancora spiccato il volo, nonostante tutto, pubblicità compresa. Perché quel che si legge solitamente accanto al suo nome e cioè che 'dirige in tutto il mondo' e ha già 'diretto le più grandi orchestre', è una doppia bugia. Dirige certo in paesi esteri, quasi tutti 'periferie dell'impero' e in quasi tutti i casi orchestre nessuna delle quali - nessuna!!! - appartiene al grande giro internazionale. Questa è la verità, che la Meloni non si preoccupa di appurare.
E quindi direttrice e segretaria sono fatte della stessa pasta: ambedue sprezzanti del pericolo, si fanno avanti, e si propongono per incarichi che non sanno neanche dove stanno di casa.
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