martedì 23 agosto 2022

Quo Vadis Opera. Convegno del Festival Puccini a cura di Michele Girardi. Unica grande assente LUCIA RONCHETTI , attivissima ed originalissima sul terreno del teatro musicale. PERCHE'?

                              25, 26, 27 agosto – GAMC Galleria d’arte 

               moderna e contemporanea Lorenzo Viani. Viareggio 

                                   Quo vadis opera?

     Convegno internazionale di studi, a cura di Michele Girardi 

Ora che il teatro musicale si è addentrato nel suo quinto secolo di vita è più che mai necessario riflettere sui suoi meccanismi narrativi e formali, sul suo rapporto con un mondo che è cambiato radicalmente, specie negli ultimi decenni. L’affabulatore di una volta non deve più raccontare le sue storie solamente agli spettatori dei teatri tradizionali, bensì misurarsi con gli sviluppi dell’informatica e gli utenti di internet, tenendo conto delle esperienze estetiche del passato per immaginare i tempi a venire. 

La Versilia con i suoi luoghi affascinanti  è una terra ideale per accogliere un gruppo di artisti e studiosi che si propongono di mescolare le loro competenze, e stilare una diagnosi concreta sul teatro musicale del prossimo futuro. 

Quo vadis opera? è la questione che verrà discussa in quattro sessioni dedicate a temi chiave, come:

 l’indagine sul ‘canone’ operistico; 

la narrazione teatrale oggi, nel contesto del teatro di regia e dei Media:

 il ruolo degli interpreti;

lo spazio scenico e altro. 

Non sarà facile rispondere alle domande implicate dal soggetto, per non dire impossibile, ma la convinzione è ottimistica: l’opera sopravviverà. 

In questo contesto si inquadrerà criticamente il ruolo di uno tra i compositori maggiori dell’avanguardia musicale del secondo dopoguerra, da poco scomparso: Sylvano Bussotti, poliedrico musicista-librettista-regista-scenografo, che è stato direttore artistico del Festival di Torre del Lago agli inizi degli anni Ottanta, additando un rapporto costruttivo nel fare operistico, fra Puccini e l’attualità del sistema produttivo musicale. 

Partecipanti e relatori 

Daniele Abbado, regista 

Claudio Ambrosini, compositore 

Giorgio Battistelli, compositore 

Giordano Ferrari, storico della musica 

Francesco Filidei, compositore 

Uwe Friedrich, giornalista 

Antoine Gindt, regista 

Federica Marsico, storica della musica 

Gianluigi Mattietti, storico della musica 

Marco Mazzolini, responsabile editoriale di Casa Ricordi

 Fortunato Ortombina, sovrintendente e direttore artistico

 Pier Luigi Pizzi, regista e scenografo 

Marco Stroppa, compositore 

Fabio Vacchi, compositore 

Coordina i lavori: Michele Girardi, storico della musica 

1. Puccini, Bussotti e la modernità 25 agosto, h. 16.00 Un ‘siparietto’ per Sylvano Bussotti, figura poliedrica di artista a tutto campo, scomparso nel settembre del 2021, sarà un doveroso omaggio a un protagonista del teatro musicale a partire dagli anni Sessanta, un autore d’avanguardia, per il linguaggio musicale e l’articolazione drammaturgica, con un forte radicamento estetico nel melodramma e un amore speciale per Giacomo Puccini, di cui ha dato prova proprio a Torre del Lago, agli inizi degli anni Ottanta, mettendo in atto una sua idea di Festival pucciniano. Saluti istituzionali Giorgio Battistelli. Presiede e introduce Michele Girardi FEDERICA MARSICO, «Gli occhi aperti verso il futuro»: Bussotti e Puccini. Interventi di Francesco Filidei, Antoine Gindt segue dibattito; partecipa Rocco Quaglia. h. 18.30. Omaggio a Puccini di SYLVANO BUSSOTTI, Puccini a caccia (1994), poemetto per voce invisibile, fisarmonica da concerto, e percussioni: arenaiuolo, scetavajasse, hi-hat, verga, gong, tubo, afuche-cabasa, shell wind chimes, stone wind chimes, sanza, boobams, litofono, binsasara, frusta, glasharmonika, geofono, sistro, caxixi, dobaci, guiro reco-reco, springguiro, castagnette di ferro, rombo, angklung, lujon, ‘registrazione’ del testo, recitato dall'autore. 

h. 21. BRUNO MADERNA, Satyricon. Torre del Lago, Auditorium Caruso 

2. Un nuovo canone operistico? 26 agosto, h. 10.00 Dopo i primi vent’anni del ventunesimo secolo, possiamo individuare una sorta di canone operistico, che funga da punto d’incontro fra il pubblico e gli artisti? ci sono lavori, strutture in grado di creare un orizzonte d’attesa? come si scelgono oggi i nuovi soggetti? e che ruolo rivestono nel processo creativo la figura del Dramaturg e quella del regista? In settembre il Festival della Biennale è intitolato Out of stage, e il programma propone una rassegna dedicata al teatro sperimentale, di ieri oggi domani. Potrebbe essere un punto di partenza? Presiede Giordano Ferrari CLAUDIO AMBROSINI, Opera e narrazione MARCO STROPPA, Re Orso drammaturgia dello spazio ANTOINE GINDT, L’Opéra peut-il être contemporain ? segue dibattito

 3. L’opera del Duemila e i suoi intrecci 26 agosto, h. 15.30 Nella storia del genere-opera si possono cercare le premesse per il futuro? In molti hanno considerato Turandot come il testamento del melodramma: si possono rintracciare casi simili a partire dal secondo dopoguerra, o prevale il rinnovamento senza ripensamenti? Contestato dalle avanguardie radicali fin dai primi anni Cinquanta, il teatro musicale non ha mai smesso di attrarre i compositori, in forme diverse e nelle definizioni più varie – azione mimoscenica, mimodramma, opera rock, radiodramma, opera immaginistica, opera-video, ludodramma, teatro-danza, opera-istallazione, film-opera, opera partecipativa / interattiva / immersiva, 3D opera –, individuano categorie sempre più specifiche, fino a cogliere il carattere delle partiture, nel genere (azione musicale napoletana, leggenda musicale) o nel titolo (Bozzetto siciliano). Minimalismo, Neoromanticismo e altri ismi? Quanto conta il ludus nell’esperimento? Presiede Gianluigi Mattietti GIORDANO FERRARI, Dell’emozione lirica, andando oltre le parole (oggi e forse domani) MARCO MAZZOLINI, I confini di un genere: tre esempi segue dibattito h. 21.15 GIACOMO PUCCINI, Tosca. Torre del Lago, Gran Teatro all’aperto

 4. I luoghi teatrali e i Media nel racconto dell’opera oggi. 27 agosto, h. 10.00 Da decenni in maniera sistematica si fa teatro musicale ovunque, non solo nelle sale dei teatri, ma oggigiorno lo spazio è anche una fonte d’spirazione specifica per gli spettacoli. Inoltre i nuovi Media, a cominciare dal computer, non sono più solamente strumenti per nuove sonorità a servizio dell’immaginazione del pubblico (com’era la musica in scena nell’opera tradizionale), ma entrano sovente da protagonisti nei progetti di autori e registici. I nuovi orizzonti mediatici consentono una diffusione del genere opera sino a qualche anno fa impensabile, che ruota attorno al perno di internet. I nuovi mercati del video sono ora spalancati per tutti, artisti, organizzatori, ecc. Le implicazioni di questa situazione sono davvero molte, ed è importante discuterle. Presiede Fortunato Ortombina DANIELE ABBADO, Per un teatro musicale senza confini UWE FRIEDRICH, Between Schumann, Shaw and the odd opera blog – Is there a future for music criticism? GIANLUIGI MATTIETTI, Ibridazioni di linguaggi e realtà aumentata nell’opera del XXI secolo segue dibattito 

h. 21.15 GIACOMO PUCCINI, La rondine. Torre del Lago, Gran Teatro all’aperto

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