Per Fabrizio Maria Carminati, direttore artistico della rassegna: «Un festival si costruisce nel tempo, stiamo sviluppando un progetto che ha già mostrato il proprio ampio respiro. L’idea è allestire ogni anno un titolo del decalogo operistico belliniano, un ciclo appunto decennale, sviluppando variazioni sul tema, approfondendo l’aspetto filologico, storico, biografico, ma con grande apertura all’innovazione, alla contaminazione, in una parola alla creatività».
Spiega Gianna Fratta, project manager del festival: «Il BIC è un vero e proprio ‘contesto’ culturale, in cui si sviluppa un’idea nuova di spettacolo dal vivo e di rassegna basata sull’interazione dei linguaggi dell’arte. La sua moderna concezione consentirà di intercettare fasce di pubblico giovane, di avvicinare all’opera lirica e alla produzione musicale di Bellini anche persone non avvezze alla frequentazione delle sale da concerto, di offrire una proposta variegata ai turisti in un periodo dell’anno destagionalizzato rispetto ai grandi flussi che coinvolgono la Sicilia in giugno, luglio e agosto. Un mese di concerti ed eventi a Catania, dislocati in luoghi differenziati: Villa Bellini, Cortile Platamone, Teatro Sangiorgi, Teatro Massimo Bellini. La città sarà animata da oltre 30 iniziative culturali a piena e unica titolarità regionale. La Regione Siciliana si è, però, avvalsa di partner di progetto,, mettendo così in piedi una rete di collaborazioni con i principali enti e istituzioni culturali e musicali dell’Isola. Un settembre di arte, cultura, musica a Catania nel segno di Vincenzo Bellini». *****
Fabrizio Carminati è il direttore artistico del Festival Belliniano, BIC - che stupida sigla è questa che va ad aggiungersi a REF, RAF, ROF ed altre altrettanto stupide - che s'è dotato di un titolo particolare per non essere contestato da quel grande organizzatore, regista e tante altre cose che si chiama Enrico Castiglione e che da anni imperversa in Sicilia, sotto l'egida Bellini.
E Gianna Fratta, direttrice artistica dell'Orchestra Sinfonica Siciliana, una quasi 'assessore alla cultura musicale' della Regione Sicilia, è 'project manager' del festival. Insomma un festival per due direttori.
La presenza della Fratta è quella della 'mandataria' dell'organizzazione artistica, da parte della Regione Sicilia che finanzia il festival.
Carminati direttore artistico, in buona sostanza è direttore d'orchestra, che basta e avanza, per dare dignità ad un festival lungo parecchie settimane e che, contrariamente a quanto si legge nei curriculum degli artisti invitati ( abbiamo letto con una certa attenzione quelli dei direttori, in genere molto lunghi , ben sapendo che la lunghezza degli stessi è quasi sempre opposta al valore degli interessati), è un festival 'siciliano' anche negli intenti programmatici. Salvo eccezioni, come quelle 'modaiole' che vedono invitati Alfonso Signorini, signore della tv, in veste di regista , e Beatrice Venezi, direttrice, molto apprezzata come testimonial non musicale.
Dare spazio ed opportunità a giovani artisti, soprattutto siciliani, in Sicilia non è di per sé azione riprovevole, visto che non lo fanno fuori della regione, a noi però interessa la qualità delle realizzazioni che non devono avere , come primo obiettivo, quello di offrire manifestazioni musicali ai turisti che visitano l'isola, come sembra dalle parole dell'assessore regionale.
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