domenica 21 agosto 2022

Darya Dugina vittima di un attentato a Mosca. Kiev: noi non siamo assassini. Mosca accusa Kiev

  Darya Dugina degli ucraini disse: «Sono subumani che devono essere conquistati». Saranno le autorità di Mosca a stabilire se fosse davvero lei l'obiettivo del probabile attentato contro la sua auto che l'ha uccisa oppure il padre Alexandr Dugin, di cui lei comunque aveva conosciuto, accettato e portato avanti il pensiero. 

Trentenne laureata in filosofia a Mosca nel 2015, si stava affermando, proprio come il padre, come analista geopolitica. Tanto che il Regno Unito lo scorso 4 giugno l'ha inclusa nella lista delle persone sanzionate (al pari per esempio del padre, ovviamente, ma anche di Roman Abramovich) per aver espresso appoggio e promosso politiche favorevoli all'aggressione russa dell'Ucraina

La donna era al numero 244 dell'elenco delle 1331 persone sanzionate perché «autore di alto profilo della disinformazione circa l’Ucraina e riguardo all’invasione russa dell’Ucraina su varie piattaforme online», nonché responsabile per il supporto e la promozione di politiche o iniziative di destabilizzazione dell’Ucraina per comprometterne o minacciarne «l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza».

Il leader dell'autoproclamata filorussa Repubblica di Donetsk, nel Donbass, Denis Pushilin, sul suo account su Telegram, ha apertamente accusato l'Ucraina: «Vigliacchi infami! I terroristi del regime ucraino, nel tentativo di eliminare Aleksandr Dugin hanno fatto saltare in aria sua figlia. Era una vera ragazza russa!», ha scritto.

Nessun commento:

Posta un commento