A Ravello è atteso il 19 agosto anche il controverso direttore d’orchestra Teodore Currentzis – considerato amico del presidente russo Vladimir Putin e finanziato da Gazprom, anche se di nazionalità greca e con molti musicisti ucraini che militano nella sua Orchestra: la sua presenza ha già imbarazzato Salisburgo e non passerà inosservata neanche qui. Non si possono invitare artisti che non hanno una posiziona chiara su chi ha iniziato questa guerra, tanto da far titolare al “The Guardian”: “Una grande ombra scuote Salisburgo”. Invece Alessio Vlad, pluri/direttore del Festival di Ravello, sceglie la via della diplomazia e della tolleranza: “La musica impone la necessità dell’ascolto reciproco e diventa, non solo simbolicamente, il mezzo ideale perché ci si incontri, liberamente e senza pregiudizi”. ( da Il Fatto Quotidiano)
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