mercoledì 3 agosto 2022

Le città che hanno un Conservatorio di musica possono aprire un'orchestra stabile, una ICO, ammessa al FUS. Lo autorizza il Ministero

 Sembra l'avverarsi di un sogno, quello di avere in ogni grande città, sede di un Conservatorio di Musica che non ne sia già dotata (come L'Aquila, tanto per fare un esempio) un'orchestra stabile che costituisca una effettiva concreta opportunità di lavoro per i musicisti che escono dai conservatori italiani e che, per trovare lavoro, sono costretti ad emigrare da una città all'altra o all'estero.

 L'ha previsto un decreto del Ministero di Franceschini  del novembre scorso. E' una conquista lodevolissima. E così tanti nostri bravi giovani musicisti avranno un'orchestra nella quale suonare e attraverso la quale diffondere nel nostro paese la musica. 

Chissà che non si realizzi il grande sogno di avere anche in Italia in ogni grande città, che ancora non l'ha,  una orchestra. In ogni grande città ed anche in ogni regione, giacché è a tutti noto che vi sono regioni intere ( Molise? Basilicata? Umbria? Liguria? Marche?) che non hanno un'orchestra stabile e che, ogni volta che serve, ne devono mettere insieme una alla ben'e meglio, senza grandi risultati.

 I risultati. Su di essi non si deve transigere, perché se si formano orchestre solo per trovare lavoro per i componenti, senza che si badi alla qualità di tale lavoro, allora servirebbe a poco avere una nazione piena di orchestre da feste paesane. 

 A Cosenza, direttore è lo stesso direttore del Conservatorio, Perri; a Foggia, è Ettore Pellegrino, noto violinista, con esperienza anche come 'spalla', che ha avuto notevoli esperienze di direttore artistico e direttore d'orchestra, a cominciare dalla Istituzione Sinfonica Abruzzese.

 Occorre perciò salutare la nascita di nuove orchestre in Italia ed anche vigilare perché sia perseguita la qualità di dette compagini, e non siano solo compagini dove piazzare raccomandati di tizio e caio.

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